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giovedì 9 giugno 2016

9 Giugno

Dio l’Eterno ordinò all’uomo: “Mangia pure da ogni albero del giardino, ma dell’albero della conoscenza del bene e del male non ne mangiare; perché nel giorno che tu ne mangerai, certamente morirai”.
Genesi 2:16-17

Il Creatore e la sua creatura

Quando Dio creò l’uomo, lo creò a sua immagine. L’intenzione divina era quella di poter intrattenere delle relazioni di fiducia con la sua creatura. Egli non ha creato un essere programmato per rispondere sempre esattamente alla volontà del suo Creatore. L’uomo in questo caso sarebbe un robot che compie sistematicamente le funzioni per le quali è stato formato. Non è così l’essere umano. Essendo fatto a immagine del suo Creatore, è dotato di una capacità decisionale che lo rende responsabile dei suoi atti. Per dimostrare questa responsabilità, Dio aveva fissato al primo uomo Adamo un campo d’azione preciso, ben provvisto delle risorse necessarie al suo benessere. Il solo limite era il divieto di mangiare il frutto dell’albero della conoscenza del bene e del male.

Purtroppo il test ha messo in evidenza, già al tempo dei nostri progenitori, la diffidenza, l’orgoglio, l’insubordinazione dell’essere umano che hanno causato la rottura delle sue relazioni con il Creatore, e di conseguenza la perdizione eterna. Ma Dio ha voluto offrire all’uomo il rimedio della sua grazia. Per questo motivo ha elaborato il piano della salvezza per mezzo del sacrificio volontario di Gesù Cristo che sarebbe venuto sulla terra prendendo forma umana. La sua vita perfetta, senza peccato, gli diede il diritto di presentarsi come Vittima santa, l’unica capace di soddisfare la giustizia e la santità di Dio, dando libero corso al suo amore. La sua morte permette ora a Dio di perdonare il peccatore.