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lunedì 6 giugno 2016

6 Giugno

Benedetto l’uomo che confida nell’Eterno, e la cui fiducia è l’Eterno. Egli è come un albero piantato vicino all’acqua, che distende le sue radici lungo il fiume; non si accorge quando viene la calura e il suo fogliame rimane verde; nell’anno della siccità non è in affanno e non cessa di portar frutto.
Geremia 17:7-8

Crescita spirituale

Robert Browning, autore inglese del 19° secolo, ha scritto: “La crescita è allo stesso tempo una prova e un’esigenza della vita”. Ma molto prima di lui, gli apostoli invitavano i cristiani a crescere nella grazia e nella conoscenza del nostro Signore e Salvatore Gesù Cristo (2 Pietro 3:18).
Perché vi sia crescita, bisogna che prima vi sia vita. Se piantassimo una pietra in un terreno fertile, col passare degli anni essa non cambierebbe, mentre un seme, nelle stesse condizioni, diventerebbe una pianta o un albero. Ma la crescita spirituale implica una continuità. Il credente è come un bambino; se un bimbo smettesse di crescere sarebbe malato, e i suoi genitori si preoccuperebbero.

A che punto è la nostra crescita spirituale? Essa fa parte del piano di Dio per noi; Egli ci ha anche dato i mezzi per crescere. Gesù ci invita ad osservare i gigli dei campi e considerare come crescono. Qual è il loro segreto? Essi spuntano, poi fioriscono spontaneamente nutrendosi delle sostanze fornite dal terreno. L’applicazione spirituale è chiara. Quando leggiamo regolarmente la Bibbia, mettendo in pratica ciò che impariamo, contribuiamo al nostro sviluppo spirituale, nutriamo la nostra anima. Anche la respirazione è una funzione essenziale per la crescita di un essere vivente. Per il credente, la preghiera può essere considerata il “respiro dell’anima”; essa gli permetterà di sopravvivere nell’atmosfera di un mondo che è contrario a Dio.