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venerdì 24 giugno 2016

24 Giugno

(Gesù disse:) “Io me ne vado, e torno da voi”.
Giovanni 14:28

Il Signore è vicino.
Filippesi 4:5

“Sì, vengo presto”.
Apocalisse 22:20

Futuro prossimo

Durante una lezione di sintassi, l’insegnante parla ai suoi alunni dei diversi modi per esprimere un avvenimento futuro. Fa l’esempio del futuro prossimo: “Io verrò… Noi partiremo…”. Fa riferimento anche al possibile uso del presente per esprimere un’azione che sta per accadere: “Sono da te fra un istante…”. Se qualcuno si esprime così, vuol dire il suo arrivo è davvero imminente.
Nei versetti citati oggi, chi dice “Sì, vengo”, è il Signore Gesù. Lui, il Figlio di Dio, è già venuto una volta sulla terra, vi è stato crocifisso e sepolto; ma è uscito dalla tomba ed è risalito al cielo. Ma, “ancora un brevissimo tempo e colui che deve venire verrà e non tarderà” (Ebrei 10:37).
Per coloro che hanno creduto in lui, che lo hanno accettato come loro personale Salvatore, allora questa promessa è un grande motivo di gioia. Il nostro Signore non darà a nessun altro la responsabilità di venire a prendere coloro che egli ama per portarli con sé nel cielo!
Ma per coloro che rifiutano ancora la sua grazia, il pensiero che Egli ritorna, e che il tempo utile per essere salvati sta per finire, è molto solenne. Non aspettate che il periodo della grazia sia finito! Poiché nel giorno in cui il Signore Gesù ritornerà a prendere i suoi, essi saranno rapiti e introdotti nella felicità eterna, ma gli altri saranno lasciati sulla terra sulla quale cadranno i giudizi di Dio, “l’ira di Dio” (Efesini 5:6).

Se quel giorno fosse oggi, dove ti troveresti domani?