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martedì 15 gennaio 2019

15 gennaio


Mentre essi guardavano, (Gesù) fu elevato; e una nuvola, accogliendolo, lo sottrasse ai loro sguardi.
Atti 1:9

Il Signore Gesù nel cielo

Cristo “fu elevato”. È scritto anche che “è salito” (Efesini 4:8-10). Nel versetto di oggi (Atti 1:9), il verbo nel testo greco è al passivo, nel senso di “fatto salire”. È l’onore che Dio ha riservato al Suo Figlio. Il mondo religioso, politico e culturale l’ha respinto, ma Dio l’ha elevato!
Anche la nuvola che lo ha accolto è significativa. Nell’Antico Testamento, la nuvola era il segno della manifestazione visibile della presenza di Dio. Ricevendo il suo Figlio diletto nella gloria del cielo, Dio si identifica con Lui e dimostra di aver gradito la Sua opera alla croce.
Il Signore Gesù era stato visto dai suoi discepoli nel vero senso della parola. Però sappiamo che è anche “visibile” agli occhi della fede: “Vediamo colui che è stato fatto di poco inferiore agli angeli, cioè Gesù, coronato di gloria e di onore a motivo della morte che ha sofferto” (Ebrei 2:9). I discepoli, benché non l’abbiano più visto, lo hanno poi, per fede, contemplato nel cielo grazie alla presenza dello Spirito Santo in loro; e la posizione gloriosa del Signore Gesù è stato uno dei temi principali del loro ministero. Anche l’apostolo Paolo, al quale il Signore si era rivelato dalla gloria  del cielo sulla strada per Damasco, ha proclamato con potenza, predicando il Vangelo, questa gloriosa verità.
“Cristo non è entrato in un luogo santissimo fatto da mano d’uomo… ma nel cielo stesso, per comparire ora alla presenza di Dio per noi” (Ebrei 9:24). “Avendo dunque un grande sommo sacerdote che è passato attraverso i cieli, Gesù, il Figlio di Dio, stiamo fermi nella fede che professiamo” (4:14).