Mentre essi guardavano, (Gesù) fu elevato; e una nuvola,
accogliendolo, lo sottrasse ai loro sguardi.
Atti 1:9
Il
Signore Gesù nel cielo
Cristo “fu elevato”. È scritto
anche che “è salito” (Efesini 4:8-10). Nel versetto di oggi (Atti 1:9), il
verbo nel testo greco è al passivo, nel senso di “fatto salire”. È l’onore che
Dio ha riservato al Suo Figlio. Il mondo religioso, politico e culturale l’ha
respinto, ma Dio l’ha elevato!
Anche la nuvola che lo ha accolto
è significativa. Nell’Antico Testamento, la nuvola era il segno della manifestazione visibile della presenza di Dio.
Ricevendo il suo Figlio diletto nella gloria del cielo, Dio si identifica con
Lui e dimostra di aver gradito la Sua opera alla croce.
Il Signore Gesù era stato visto
dai suoi discepoli nel vero senso della parola. Però sappiamo che è anche “visibile”
agli occhi della fede: “Vediamo colui che è stato fatto di poco inferiore agli
angeli, cioè Gesù, coronato di gloria e di onore a motivo della morte che ha
sofferto” (Ebrei 2:9). I discepoli, benché non l’abbiano più visto, lo hanno
poi, per fede, contemplato nel cielo grazie alla presenza dello Spirito Santo
in loro; e la posizione gloriosa del Signore Gesù è stato uno dei temi
principali del loro ministero. Anche l’apostolo Paolo, al quale il Signore si
era rivelato dalla gloria del cielo
sulla strada per Damasco, ha proclamato con potenza, predicando il Vangelo,
questa gloriosa verità.
“Cristo non è entrato in un luogo
santissimo fatto da mano d’uomo… ma nel cielo stesso, per comparire ora alla presenza di Dio per noi” (Ebrei 9:24). “Avendo
dunque un grande sommo sacerdote che è passato attraverso i cieli, Gesù, il
Figlio di Dio, stiamo fermi nella fede che professiamo” (4:14).