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domenica 23 giugno 2019

23 giugno


Ecco, tu hai ridotto la mia esistenza alla lunghezza di qualche palmo, la mia durata è come nulla davanti a te; certo, ogni uomo, benché saldo in piedi, non è che vanità… Certo, s’affanna per quel ch’è vanità.
Salmo 39:5, 6

Strana miopia
Testimonianza di un medico colpito dal cancro

“La prima reazione di fronte all’annuncio di un cancro è spesso l’incredulità. Quando si tenta di immaginare la possibilità della propria morte, il cervello si ribella. Quasi come se la morte non toccasse che agli altri… Finché la malattia non ci sfiora, la vita ci sembra infinita, e crediamo che sia sempre il momento di lottare per la felicità… Rimandando al domani la ricerca dell’essenziale, rischiamo che la vita ci sfugga dalle mani senza averla veramente mai gustata. Questa strana miopia, queste esitazioni, talvolta vengono scombussolate da un male come il cancro. Eppure, rendendo alla vita la sua reale fragilità, le restituisce il suo autentico sapore. Qualche settimana dopo aver ricevuto la diagnosi di cancro, ho avuto la strana sensazione che mi siano state tolte le lenti grigie che mi velavano la vista.”
Ma bisogna proprio ammalarsi gravemente per rendersi conto di che cosa è la nostra vita? Qualcuno lo pensa, ma non dovrebbe essere così. Dovremmo trarre delle lezioni dalle esperienze degli altri, come quella di questo medico. Ma soprattutto ascoltiamo la testimonianza della Bibbia. Essa dice che la nostra vita è come un vapore (Giacomo 4:14), ma che ha una dimensione eterna. È fragile, sì, ma altrettanto preziosa. Preziosa agli occhi di Dio, perché ci ha creati a sua immagine e desidera il nostro bene. Egli ci ama. Non aspettiamo il giorno della prova! Fermiamoci oggi per riflettere e incontrare Dio, per ascoltare Gesù e crederlo.