Gesù gli disse: “Nella legge che cosa sta
scritto? Come leggi?”
Luca 10:26
Dio… ogni mattina,
risveglia il mio orecchio, perché io ascolti, come ascoltano i discepoli.
Isaia 50:4
Gesù e le
Scritture (1)
Le pergamene che Gesù leggeva contenevano
soltanto i testi dell’Antico Testamento. Nei Vangeli, lo vediamo spesso citare
questi libri e raccomandarne la lettura.
A dodici anni, seduto in mezzo ai maestri
delle Scritture, li ascoltava e li interrogava (Luca 2:46).
Lui, l’uomo perfetto, ha potuto dire:
“Non di pane soltanto vivrà l’uomo, ma di ogni parola che proviene dalla bocca
di Dio” (Matteo 4:4).
A trent’anni, nella sinagoga del suo
villaggio, si alzò per leggere. Gli venne dato il libro di Isaia dove lesse un
testo che parlava della venuta del Messia, che era Lui (Luca 4:16, 17).
Gli uomini religiosi si stupivano: “Come
mai conosce le Scritture senza aver fatto studi?” (Giovanni 7:15).
Gesù ci insegna a fare attenzione ai
dettagli di questa Parola: “È più facile
che passino cielo e terra, anziché cada un solo apice della legge” (Luca
16:17). Egli sa anche riepilogare, dare la giusta forza morale e la portata di
certe Scritture: “Ama il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la
tua anima e con tutta la tua mente. Questo è il grande e il primo comandamento.
Il secondo, simile a questo, è: ama il tuo prossimo come te stesso. Da questi
due comandamenti dipendono tutta la legge e i profeti” (Matteo 22:37-40).
Leggiamo la Bibbia con l’intelligenza che ci è donata dallo Spirito Santo.
Notiamo anche l’umiltà dell’uomo Cristo
Gesù che, pur essendo Egli stesso la “Parola fatta carne”, fa riferimento alle
Scritture e ne conferma la grandezza.
(segue)