Dio il SIGNORE ordinò all’uomo: “Mangia
pure da ogni albero del giardino, ma dell’albero della conoscenza del bene e
del male non ne mangiare; perché nel giorno che tu ne mangerai, certamente
morirai”.
Genesi 2:16-17
L’albero della conoscenza del bene e del
male
Leggere
Genesi 2:8-17
Adamo poteva mangiare tutti i frutti
prodotti dalle piante del giardino di Eden; uno solo gli era vietato, pena la
morte: il frutto dell’albero della conoscenza
del bene e del male.
Perché questo divieto, questo limite da
non oltrepassare, questa messa alla prova dell’uomo che, come creatura, avrebbe
dovuto essere ubbidiente al suo Creatore? Perché l’uomo avrebbe potuto decidere
di sua iniziativa cos’è il bene e cos’è il male, e inoltre si sarebbe reso
colpevole essendo, in quanto limitato, incapace di fare sempre il bene e di
evitare sempre il male.
Pur in mezzo a quell’abbondanza di
frutti, Adamo ed Eva hanno voluto proprio quello vietato! Hanno messo in dubbio
l’amore del loro Creatore, hanno sfidato la sua Parola, opponendo la loro
volontà a quella di Dio. Non hanno accettato la loro posizione di creature e
sono usciti dai limiti stabiliti da Dio per la felicità dell’essere umano.
Anche oggi molti vorrebbero fare dei loro desideri o delle loro opinioni
personali il solo punto di riferimento morale. Il bene sembra loro frustrante e
li mette a disagio di fronte ai loro pensieri e alle loro azioni, poiché
preferiscono “godere per breve tempo i piaceri del peccato” (Ebrei 11:25).
Possiamo allora chiederci: Che cosa
sceglierò io? Prenderò la decisione di vivere senza tener conto di Dio e della
sua Parola, libero di essere avvolto dal male e trascinato verso la morte
eterna? Oppure mi confiderò in Dio per
trovare per mezzo di Lui la vera vita?