Le cose che occhio non vide, che orecchio non udì… sono
quelle che Dio ha preparate per coloro che lo amano. A noi Dio le ha rivelate
per mezzo del suo Spirito.
1 Corinzi 2:9-10
Chi ci aiuta a comprendere le Scritture?
Ora il Signore è nel cielo. Chi spiega a
noi la Parola scritta? Chi ci può aiutare a svelarne i misteri, ad entrare in
quell’immensa miniera di conoscenza per scoprire i tesori che racchiude?
Il Signore non ci ha lasciati orfani. Ha
pregato il Padre e il Padre ci ha dato un altro “Consolatore”, lo Spirito della
verità (Giovanni 14:16-17). Il Signore dice di lui: “Vi insegnerà ogni cosa e vi
ricorderà tutto quello che vi ho detto”. Poi, poco dopo, riprendendo il
discorso sul Consolatore, aggiunge: “Quando sarà venuto lui, vi guiderà in
tutta la verità… vi dirà tutto quello che avrà udito, e vi annuncerà le cose a
venire… Prenderà del mio e ve lo annuncerà” (16:12-15).
Come avrebbero potuto gli evangelisti
ricordare per filo e per segno gli avvenimenti di quegli anni trascorsi col
Signore, i suoi miracoli, i suoi discorsi? È chiaro che lo Spirito ha miracolosamente risvegliato la loro memoria e li ha
guidati, parola per parola, nella stesura dei Vangeli. E che dire di Paolo,
Pietro, Giovanni, Giacomo, Giuda che nelle loro Lettere hanno saputo esporre
con così sorprendente chiarezza tutte le verità cristiane, dalla dottrina della
fede alle linee guida del cammino dei credenti? Solo lo Spirito poteva guidarli
“in tutta la verità”, e lo ha fatto come il Signore aveva predetto. Delle “cose
a venire” ne ha parlato Giovanni in quella sorprendente rivelazione profetica
che è il Libro dell’Apocalisse, ed anche, sebbene in minore misura, Paolo e
Pietro.
Ma l’aiuto dello Spirito non si è
limitato agli autori del Nuovo Testamento; è anche per noi che non abbiamo da
aspettarci nuove rivelazioni, ma abbiamo bisogno soltanto di un’esatta
comprensione delle rivelazioni contenute nelle Scritture.
(Da “1200 giorni con Gesù”)