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domenica 16 giugno 2019

16 giugno


Le cose che occhio non vide, che orecchio non udì… sono quelle che Dio ha preparate per coloro che lo amano. A noi Dio le ha rivelate per mezzo del suo Spirito.
1 Corinzi 2:9-10

Chi ci aiuta a comprendere le Scritture?


Ora il Signore è nel cielo. Chi spiega a noi la Parola scritta? Chi ci può aiutare a svelarne i misteri, ad entrare in quell’immensa miniera di conoscenza per scoprire i tesori che racchiude?
Il Signore non ci ha lasciati orfani. Ha pregato il Padre e il Padre ci ha dato un altro “Consolatore”, lo Spirito della verità (Giovanni 14:16-17). Il Signore dice di lui: “Vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto quello che vi ho detto”. Poi, poco dopo, riprendendo il discorso sul Consolatore, aggiunge: “Quando sarà venuto lui, vi guiderà in tutta la verità… vi dirà tutto quello che avrà udito, e vi annuncerà le cose a venire… Prenderà del mio e ve lo annuncerà” (16:12-15).
Come avrebbero potuto gli evangelisti ricordare per filo e per segno gli avvenimenti di quegli anni trascorsi col Signore, i suoi miracoli, i suoi discorsi? È chiaro che lo Spirito ha miracolosamente risvegliato la loro memoria e li ha guidati, parola per parola, nella stesura dei Vangeli. E che dire di Paolo, Pietro, Giovanni, Giacomo, Giuda che nelle loro Lettere hanno saputo esporre con così sorprendente chiarezza tutte le verità cristiane, dalla dottrina della fede alle linee guida del cammino dei credenti? Solo lo Spirito poteva guidarli “in tutta la verità”, e lo ha fatto come il Signore aveva predetto. Delle “cose a venire” ne ha parlato Giovanni in quella sorprendente rivelazione profetica che è il Libro dell’Apocalisse, ed anche, sebbene in minore misura, Paolo e Pietro.
Ma l’aiuto dello Spirito non si è limitato agli autori del Nuovo Testamento; è anche per noi che non abbiamo da aspettarci nuove rivelazioni, ma abbiamo bisogno soltanto di un’esatta comprensione delle rivelazioni contenute nelle Scritture.
(Da “1200 giorni con Gesù”)