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lunedì 23 marzo 2020

23 marzo


Non regni dunque il peccato nel vostro corpo mortale per ubbidire alle sue concupiscenze; e non prestate le vostre membra al peccato.
Romani 6:12

Con la tentazione (Dio) vi darà anche la via d’uscirne.
1 Corinzi 10:13

Concupiscenza e tentazione

Giacomo scrive che “ognuno è tentato dalla propria concupiscenza che lo attrae e lo seduce” (1: 14). La natura umana tende a peccare. La Bibbia la definisce “carne”; essa ha degli impulsi, delle passioni, delle tendenze contrarie al volere di Dio. La carne trova piacere nella tentazione, che eccita la concupiscenza.
Nella sua prima Lettera (2:15-17), l’apostolo Giovanni rivolgendosi a dei credenti mette l’accento sul verbo “amare”: “Non amate il mondo né le cose che sono nel mondo. Se uno ama il mondo, l’amore del Padre non è in lui”. Questo amore del mondo si traduce nella “concupiscenza della carne” (il desiderio che spinge a commettere il peccato), nella “concupiscenza degli occhi” (gli impulsi peccaminosi attratti da ciò che si vede), nella “superbia della vita (credersi migliori degli altri e fare di tutto per innalzare se stesso).
Le circostanze esteriori possono infiammare la concupiscenza interiore dell’uomo. Satana, ad esempio, andò a tentare Eva e ad insinuare un dubbio nel suo cuore; più tardi, tenterà Gesù cercando di farlo cadere. In Eva rispose la concupiscenza interiore: “La donna osservò che l’albero era buono per nutrirsi, che era bello da vedere, e che l’albero era desiderabile per acquistare conoscenza” (Genesi 3:6) e mangiò di quel frutto proibito. Il Signore Gesù, invece, rispose a Satana con la Parola di Dio e lo vinse.
Così dobbiamo agire anche noi. La Parola di Dio è un’arma potente che agisce sulle nostre coscienze e sventa gli attacchi del nemico.