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martedì 3 marzo 2020

03 marzo


Gesù, nostro Salvatore… è stato dato a causa delle nostre offese ed è stato risuscitato per la nostra giustificazione.
Giustificati dunque per fede, abbiamo pace con Dio per mezzo di Gesù Cristo, nostro Signore.
Romani 4:24-25; 5:1

Giusto e salvatore

Dio dichiara che noi tutti siamo simili a un uomo giustamente condannato. Forse voi direte: “Ma io non ho fatto del male a nessuno, posso presentarmi a testa alta davanti ai giudici”.
Sì, senza dubbio, davanti alla giustizia degli uomini, ma davanti alla giustizia di Dio siamo tutti peccatori. Dobbiamo ammettere che ogni giorno trasgrediamo qualche comandamento di Dio, o con una menzogna, o con uno sguardo di concupiscenza, un pensiero d’orgoglio, per non parlare di altre colpe più gravi. Dio è offeso da questo e Lui, che è santo e giusto, non può non condannarci.
La Sua condanna è senza appello. Le opere buone, il denaro, i sacrifici, non potrebbero far recedere il giudice. Anche se animato da buona volontà, l’uomo è un essere decaduto e non può rimediare alle proprie colpe; nessuno può pagare per cancellare i propri peccati o quelli delle persone che gli sono più care. “Nessun uomo può riscattare il fratello… Il riscatto dell’anima sua è troppo alto” (Salmo 49:7-8).
Non c’è dunque speranza di sfuggire al giudizio che meritiamo? Da parte nostra, no. Ma ecco che Dio si rivela come il Dio salvatore. Il suo Figlio, Gesù Cristo, è venuto sulla terra per subire Lui quel giudizio al nostro posto. “Mentre noi eravamo ancora senza forza, Cristo, a suo tempo, è morto per gli empi” (Romani 5:6). Così, Colui che giustamente condanna, essendo santo e giusto, è lo stesso che libera e salva quelli che gli credono, perché Dio ci ama. Una cosa dobbiamo fare: riconoscere giusto il suo verdetto di condanna e accettare la sua salvezza. E non dimentichiamo mai che il perdono che Dio ci concede ha implicato per il Signore sofferenze e morte.