Gesù, nostro Salvatore… è stato dato a
causa delle nostre offese ed è stato risuscitato per la nostra giustificazione.
Giustificati dunque per fede, abbiamo pace
con Dio per mezzo di Gesù Cristo, nostro Signore.
Romani 4:24-25; 5:1
Giusto e salvatore
Dio dichiara che noi tutti siamo simili a
un uomo giustamente condannato. Forse voi direte: “Ma io non ho fatto del male
a nessuno, posso presentarmi a testa alta davanti ai giudici”.
Sì, senza dubbio, davanti alla giustizia
degli uomini, ma davanti alla giustizia di Dio siamo tutti peccatori. Dobbiamo ammettere che ogni giorno
trasgrediamo qualche comandamento di Dio, o con una menzogna, o con uno sguardo
di concupiscenza, un pensiero d’orgoglio, per non parlare di altre colpe più
gravi. Dio è offeso da questo e Lui, che è santo e giusto, non può non
condannarci.
La Sua condanna è senza appello. Le opere
buone, il denaro, i sacrifici, non potrebbero far recedere il giudice. Anche se
animato da buona volontà, l’uomo è un essere decaduto e non può rimediare alle
proprie colpe; nessuno può pagare per cancellare i propri peccati o quelli
delle persone che gli sono più care. “Nessun uomo può riscattare il fratello…
Il riscatto dell’anima sua è troppo alto” (Salmo 49:7-8).
Non c’è dunque speranza di sfuggire al
giudizio che meritiamo? Da parte nostra, no. Ma ecco che Dio si rivela come il
Dio salvatore. Il suo Figlio, Gesù Cristo, è venuto sulla terra per subire Lui
quel giudizio al nostro posto. “Mentre noi eravamo ancora senza forza, Cristo,
a suo tempo, è morto per gli empi” (Romani 5:6). Così, Colui che giustamente
condanna, essendo santo e giusto, è lo stesso che libera e salva quelli che gli
credono, perché Dio ci ama. Una cosa dobbiamo fare: riconoscere giusto il suo verdetto di condanna e accettare la sua
salvezza. E non dimentichiamo mai che il perdono che Dio ci concede ha
implicato per il Signore sofferenze e morte.