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venerdì 6 marzo 2020

06 marzo


Come l’agnello condotto al mattatoio… egli non aprì la bocca.
Isaia 53:7

Degno è l’Agnello, che è stato immolato, di ricevere la potenza, le ricchezze, la sapienza, la forza, l’onore, la gloria e la lode.
Apocalisse 5:12

L’Agnello di Dio

La prima menzione d’un agnello nella Bibbia è al capitolo 22 della Genesi. Abraamo e suo figlio Isacco salgono al monte Moria; Isacco avrebbe dovuto essere offerto a Dio in sacrificio. Per strada, Isacco chiede al padre: “Ecco il fuoco e la legna; ma dov’è l’agnello per l’olocausto?” Abraamo allora risponde. “Figlio mio, Dio stesso si provvederà l’agnello per l’olocausto” (v. 7-8). Infatti Dio non permette che Isacco sia offerto (Geremia 32:35); un montone viene offerto al suo posto, ma né quel montone né alcun altro sacrificio erano in grado di rispondere in pieno alle esigenze della santità di Dio; non erano loro “l’agnello” che, mediante il suo sacrificio, avrebbe glorificato Dio in tutte le sue prerogative. E’ stato per fede che Abraamo ha potuto dire con certezza: “Al monte del SIGNORE sarà provveduto” (22:14). Dopo tanti secoli l’agnello promesso, annunciato dai profeti, è venuto a soffrire in questo mondo: “Quando giunse la pienezza del tempo, Dio mandò suo Figlio, nato da donna, nato sotto la legge, per riscattare quelli che erano sotto la legge” (Galati 4:4, 5).
Vedendo Gesù, Giovanni Battista disse: “Ecco l’Agnello di Dio, che toglie il peccato del mondo!” (Giovanni 1:29). Al Golgota Egli fu sacrificato: morì su una croce per liberare noi dalla morte eterna.
L’apostolo Pietro scriverà: “Siete stati riscattati dal vano modo di vivere… con il prezioso sangue di Cristo, come quello di un agnello senza difetto né macchia. Già designato prima della fondazione del mondo, egli è stato manifestato negli ultimi tempi per voi; per mezzo di lui credete in Dio che lo ha risuscitato dai morti e gli ha dato gloria” (1 Pietro 1:18-21).