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sabato 28 marzo 2020

28 marzo

Per la grazia che mi è stata concessa, dico quindi a ciascuno di voi che non abbia di sé un concetto più alto di quello che deve avere, ma abbia di sé un concetto sobrio, secondo la misura di fede che Dio ha assegnata a ciascuno.
Romani 12:3

Umiltà ed equilibrio

La grazia che Paolo ha ricevuto dal Signore di essere apostolo e dottore gli ha dato autorità per trasmettere ai suoi fratelli e sorelle delle lezioni di umiltà e di equilibrio.
La stima di sé è un problema serio. Una mancanza di equilibrio in questo campo crea sempre difficoltà personali e nei rapporti con gli altri. Non dobbiamo sopravvalutarci, ma nemmeno sottovalutarci. Non dobbiamo avere né un complesso di superiorità né di inferiorità nei confronti dei nostri fratelli. È doveroso riconoscere e apprezzare i doni e le facoltà che la grazia del Signore ci ha dato, ma questo non deve diventare un motivo per sentirci più grandi degli altri, come molto spesso avviene, o per svalutare le loro capacità e il loro servizio. Ci siano di istruzione, allora, anche altre esortazioni dello stesso apostolo: “Se uno pensa di essere qualcosa pur non essendo nulla, egli inganna se stesso” (Galati 6:3). “Non fate nulla per vanagloria, ma ciascuno di voi, con umiltà, stimi gli altri superiori a se stesso” (Filippesi 2:3).
Ognuno di noi ha un livello di “fede”, un suo grado di spiritualità e di conoscenza. Chiediamo al Signore di saperlo individuare per evitare di superare la nostra misura e di volerci assumere compiti e responsabilità che non saremmo all’altezza di svolgere. Ma non dimentichiamo l’esortazione che leggiamo poco oltre in questo stesso capitolo: “Quanto allo zelo, non siate pigri; siate ferventi nello spirito, servite il Signore” (Romani 12:11).