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martedì 10 marzo 2020

10 marzo

Figlio mio, non disprezzare la disciplina del Signore, e non ti perdere d’animo… perché il Signore corregge quelli che egli ama, e punisce tutti coloro che riconosce come figli.
Ebrei 12:5-6

Il cammino che il SIGNORE, il tuo Dio, ti ha fatto fare… per umiliarti e per provarti, per farti, alla fine, del bene.
Deuteronomio 8:2, 16

Disciplina o educazione

Prima o poi dobbiamo affrontare delle situazioni difficili: disoccupazione, malattie, problemi economici, lutti. È normale che il credente si interroghi sul significato di queste prove. Cosa vuol dirmi il Padre celeste in quella o quell’altra occasione?
Forse inconsapevolmente ci possiamo trovare in una situazione pericolosa, e allora il nostro Padre interviene per tirarci fuori. Forse abbiamo semplicemente bisogno di sperimentare quant’è efficace il suo soccorso nelle circostanze più penose. Potremo anche esserci impegnati in un percorso che non è per il nostro bene né per quello degli altri, troppo vicini al mondo incredulo, e allora il nostro Padre ci richiama. Come faremmo noi con i nostri figli, Dio interviene per disciplinarci e formarci, “affinché siamo partecipi della sua santità” (Ebrei 12:10). Confessiamo i nostri errori a Lui, e cerchiamo di rimediare, per quanto ci è possibile. Ma non trascuriamo la sua riprensione; e nella prova, non scoraggiamoci.
Non dobbiamo però pensare che tutte le difficoltà che incontriamo siano un castigo di Dio. La disciplina del Padre ha uno scopo formativo, perché impariamo ad essere più umili e a conoscerci meglio, e per farci concludere come l’apostolo Paolo: “In me, cioè nella mia carne, non abita alcun bene” (Romani 7:18). Dio desidera che non abbiamo troppa fiducia in noi stessi perché così potremo confidare maggiormente in lui. Siamo certi che è una mano amorevole quella che ci conduce, perché è la mano di un Dio che ci ama.