Figlio mio, non disprezzare la disciplina
del Signore, e non ti perdere d’animo… perché il Signore corregge quelli che
egli ama, e punisce tutti coloro che riconosce come figli.
Ebrei 12:5-6
Il cammino che il SIGNORE, il tuo Dio, ti
ha fatto fare… per umiliarti e per provarti, per farti, alla fine, del bene.
Deuteronomio 8:2, 16
Disciplina o educazione
Prima o poi dobbiamo affrontare delle
situazioni difficili: disoccupazione, malattie, problemi economici, lutti. È
normale che il credente si interroghi sul significato di queste prove. Cosa
vuol dirmi il Padre celeste in quella o quell’altra occasione?
Forse inconsapevolmente ci possiamo trovare
in una situazione pericolosa, e allora il nostro Padre interviene per tirarci
fuori. Forse abbiamo semplicemente bisogno di sperimentare quant’è efficace il
suo soccorso nelle circostanze più penose. Potremo anche esserci impegnati in
un percorso che non è per il nostro bene né per quello degli altri, troppo
vicini al mondo incredulo, e allora il nostro Padre ci richiama. Come faremmo
noi con i nostri figli, Dio interviene per disciplinarci e formarci, “affinché
siamo partecipi della sua santità” (Ebrei 12:10). Confessiamo i nostri errori a
Lui, e cerchiamo di rimediare, per quanto ci è possibile. Ma non trascuriamo la
sua riprensione; e nella prova, non
scoraggiamoci.
Non dobbiamo però pensare che tutte le
difficoltà che incontriamo siano un castigo
di Dio. La disciplina del Padre ha uno scopo formativo, perché impariamo ad
essere più umili e a conoscerci meglio, e per farci
concludere come l’apostolo Paolo: “In me, cioè nella mia carne, non abita alcun
bene” (Romani 7:18). Dio desidera che non abbiamo troppa fiducia in noi stessi
perché così potremo confidare maggiormente in lui. Siamo certi che è una mano amorevole quella che ci conduce,
perché è la mano di un Dio che ci ama.