Il giusto per la sua fede vivrà.
Abacuc 2:4
Il giusto spera (cioè è pieno di fiducia) anche nella morte.
Proverbi 14:32
“Il giusto per la sua fede vivrà”
Questa breve frase del profeta Abacuc
(oltre 600 anni prima di Cristo) enuncia un principio essenziale del
cristianesimo. Citata tre volte nel Nuovo Testamento, si applica a diversi
aspetti della vita cristiana.
– La domanda posta da Giobbe molti secoli
prima: “Come potrebbe il mortale essere giusto davanti a Dio?” (Giobbe 9:2),
trova la risposta in Romani 1:17: “Il giusto per fede vivrà”. È credendo a Cristo, rivelato nel
Vangelo, che l’uomo riceve una vita nuova. Questa vita è un dono di Dio. Bisogna
soltanto accettarlo.
– La Lettera ai Galati (3:11) ci dice
solennemente che non si diventa giusti davanti a Dio mediante delle opere
buone. Anche se, con la più grande sincerità, cerchiamo di rispettare le leggi
di Dio nella nostra vita, dobbiamo ammettere di non esserne sempre capaci.
Soltanto per mezzo della fede possiamo ottenere questa giustizia che viene da Dio.
– Nella Lettera agli Ebrei (10:38),
quest’espressione assume un importante significato per la vita del credente.
Chi ha creduto all’Evangelo vive ormai mediante la fede, nel senso che il suo principio di vita è la fiducia in Dio,
nel suo amore, in tutte le sue promesse annunziate nella Bibbia. Il Signore
Gesù ha realizzato perfettamente quel versetto del Salmo 16: “Proteggimi, o
Dio, perché io confido in te” (v. 1).
Il credente confida in Dio sia per la sua
vita di tutti i giorni che per il suo futuro eterno.