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mercoledì 10 giugno 2020

10 giugno

Ricordatevi che un tempo voi, stranieri di nascita… in quel tempo eravate senza Cristo… estranei ai patti della promessa, senza speranza e senza Dio nel mondo. Ma ora… voi che allora eravate lontani siete stati avvicinati mediante il sangue di Cristo.

Efesini 2:11-13

 

Il muro di separazione

 

Dio, nella sua sovranità, fra tutti i popoli della terra ne scelse uno che desiderava colmare di benedizioni. Per mezzo di questo popolo, voleva benedire tutta la terra (Genesi 12:2-4). Dio non ha scelto il popolo più numeroso né il più potente (Deuteronomio 7:7). La sua scelta sovrana si è orientata sulla stirpe di un uomo fede, Abraamo. Secondo il Suo pensiero, quel popolo doveva abitare solo e non essere contato fra le nazioni (Numeri 23:9). Una specie di “muro” di separazione era posto fra Israele, popolo di Dio, e le altre nazioni che adoravano gl’idoli. Ma malgrado questa separazione, leggiamo nella Bibbia che, nel corso della storia, la misericordia e l’amore di Dio si sono estesi anche al di fuori di Israele. Rut la moabita e Naaman, un ufficiale siriano, ad esempio, hanno ottenuto benedizioni particolari.

Purtroppo, però, col passare dei secoli anche questo popolo prescelto da Dio ha gravemente disubbidito, come tutti gli altri popoli. Dio allora decide di estendere la sua misericordia a tutti (Romani 11:32). Egli ha mandato suo Figlio Gesù il quale, col suo sacrificio, “ha abbattuto il muro di separazione” (Efesini 2:14) e ha aperto il cielo a tutti quelli che, riconoscendosi colpevoli davanti a Dio, credono nell’opera espiatoria di Cristo. Per questo il Vangelo è annunciato al mondo intero, e ben presto tutti i credenti riuniti in cielo, provenienti da “ogni tribù, lingua, popolo e nazione” (Apocalisse 5:9), canteranno alla gloria del loro Redentore.