O
Dio, tu sei il mio Dio, io ti cerco dall’alba… Così ti ho contemplato nel
santuario, per veder la tua forza e la tua gloria.
Salmo 63:1, 2
Un
giorno nei tuoi cortili vale più che mille altrove.
Salmo 84:10
Il vero guadagno
Prima
della conversione, l’apostolo Paolo godeva di molti privilegi. Giudeo
osservante, si distingueva per il suo zelo religioso; “quanto alla giustizia
che è nella legge” era irreprensibile (Filippesi 3:6). Aveva ricevuto una buona
istruzione, alla scuola di un famoso maestro. Ma l’incontro con Gesù Cristo produsse
il capovolgimento della sua scala dei valori.
“Ciò che per me era un guadagno – egli dice
– l’ho considerato come un danno, a causa di Cristo. Anzi, a dire il vero,
ritengo che ogni cosa sia un danno di fronte all’eccellenza della conoscenza di
Cristo Gesù, mio Signore, per il quale ho rinunciato a tutto; io considero
queste cose come tanta spazzatura al fine di guadagnare Cristo e di essere trovato in lui non con una giustizia
mia, derivante dalla legge, ma con quella che si ha mediante la fede in Cristo: la giustizia che viene da Dio, basata
sulla fede. Tutto questo allo scopo di conoscere Cristo, la potenza della sua
risurrezione, la comunione delle sue sofferenze, divenendo conforme a lui nella
sua morte, per giungere in qualche modo alla risurrezione dei morti. Non che io
abbia ottenuto già tutto questo o sia già arrivato alla perfezione; ma proseguo
il cammino per cercare di afferrare ciò per cui sono anche stato afferrato da
Cristo Gesù. Fratelli, io non ritengo di averlo già afferrato; ma una cosa
faccio: dimenticando le cose che stanno dietro e protendendomi verso quelle che
stanno davanti, corro verso la mèta per ottenere il premio della celeste
vocazione di Dio in Cristo Gesù” (Filippesi 3:7-14).