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martedì 16 giugno 2020

16 giugno

Il cuore è ingannevole più di ogni altra cosa, e insanabilmente maligno.

Geremia 17:9

 

Cristo Gesù è venuto nel mondo per salvare i peccatori, dei quali io sono il primo. Ma… mi è stata fatta misericordia.

1 Timoteo 1:15-16

 

Il “mostro” che è in noi

 

Un raccapricciante fatto di cronaca scoppia all’improvviso. La gente del luogo è sotto choc. La televisione e i giornali se ne occupano moltiplicando interviste e commenti. Con collera, si pronuncia una frase: È mostruoso!

Certo, il crimine è orribile, e bisogna denunciarlo con fermezza. Ma io ho soprattutto vergogna. Vergogna per ciò che è accaduto, e anche perché anch’io sono un essere umano. Lo afferma la Bibbia quando dice che io ho la stessa natura di quel criminale. Posto nelle stesse condizioni, chissà cos’avrei fatto.

La storia dell’umanità è piena di orrori e di atti di estrema crudeltà, ma ogni credente può confessare a Dio il male che cova nel suo cuore. Perché? Perché solo la certezza di essere perdonati dà la lucidità e il coraggio di riconoscere davanti a Lui le radici profonde del male. Più a fondo conosciamo il Signore, più capiamo quanto la nostra natura umana è lontana da lui. L’apostolo Paolo dice di essere “il primo dei peccatori”, ma dice anche che Cristo abita e vive in lui per mezzo della fede. Questo è fondamentale. Senza la fede in Cristo non c’è perdono possibile. Come credenti, possediamo due nature: una totalmente degradata, che è quella umana, e l’altra perfettamente santa, che è la vita di Cristo in noi. È nostra responsabilità che sia questa nuova vita a manifestarsi!