Il cuore è ingannevole più di ogni altra
cosa, e insanabilmente maligno.
Geremia 17:9
Cristo
Gesù è venuto nel mondo per salvare i peccatori, dei quali io sono il primo.
Ma… mi è stata fatta misericordia.
1 Timoteo 1:15-16
Il “mostro” che è in noi
Un
raccapricciante fatto di cronaca scoppia all’improvviso. La gente del luogo è
sotto choc. La televisione e i giornali se ne occupano moltiplicando interviste
e commenti. Con collera, si pronuncia una frase: È mostruoso!
Certo, il crimine è orribile, e bisogna denunciarlo
con fermezza. Ma io ho soprattutto vergogna. Vergogna per ciò che è accaduto, e
anche perché anch’io sono un essere umano. Lo afferma la Bibbia quando dice che
io ho la stessa natura di quel criminale. Posto nelle stesse condizioni, chissà
cos’avrei fatto.
La storia dell’umanità è piena di orrori e di
atti di estrema crudeltà, ma ogni credente può confessare a Dio il male che
cova nel suo cuore. Perché? Perché solo la
certezza di essere perdonati dà la lucidità e il coraggio di riconoscere
davanti a Lui le radici profonde del male. Più a fondo conosciamo il Signore,
più capiamo quanto la nostra natura umana è lontana da lui. L’apostolo Paolo
dice di essere “il primo dei peccatori”, ma dice anche che Cristo abita e vive in lui per mezzo della fede. Questo è
fondamentale. Senza la fede in Cristo non c’è perdono possibile. Come credenti,
possediamo due nature: una totalmente degradata, che è quella umana, e l’altra
perfettamente santa, che è la vita di Cristo in noi. È nostra responsabilità
che sia questa nuova vita a manifestarsi!