Negli ultimi giorni… gli uomini saranno
egoisti… ingrati, irreligiosi, insensibili.
2 Timoteo 3:1-3
Egli (Dio) è buono verso gli ingrati e
i malvagi.
Luca 6:35
Siamo degli ingrati?
L’ingratitudine
è una caratteristica della nostra epoca. L’uomo del 21° secolo, nei nostri
Paesi, pensa che tutto gli sia dovuto; sa parlare solo dei propri diritti, e
considera come dovute tutte le conquiste sociali e gli aiuti collettivi di cui
beneficia. Molti pensano che, poiché pagano le tasse, sono liberi da ogni
debito di riconoscenza per tutti i privilegi di cui godono. Ma si può davvero
in questo modo ripagare l’impegno di tutti coloro che ci assistono e si
occupano di noi e dei nostri famigliari, che ci istruiscono nelle scuole, che
ci curano negli ospedali, che ci offrono tanti servizi?
L’essere umano è fondamentalmente ingrato, e lo è ancora di più nei confronti di
Dio. Come potremmo fare una lista dei Suoi numerosi favori? Il fatto stesso che
metta a nostra disposizione il Suo meraviglioso creato, con tutte le sue
innumerevoli risorse, è una prova d’amore. Quando poi abbiamo buona salute,
lavoro, nutrimento, alloggio, pace in famiglia, non c’è forse da ringraziarlo?
Ma la peggiore
ingratitudine è quella di rifiutare
o di sottovalutare il dono che Dio ci ha
fatto del suo unico Figlio. Se l’ingratitudine verso i nostri simili porta
come conseguenza un aumento dell’egoismo e una diminuzione della dedizione e
della carità, l’ingratitudine verso Dio avrà una conseguenza ancora più grave
perché porta alla perdizione eterna.
Apri gli occhi, caro lettore, per discernere
i benefici ricevuti, apri il cuore per contraccambiare Dio col tuo amore, e
apri la bocca per ringraziarlo ogni giorno.