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giovedì 11 giugno 2020

11 giugno

 

Negli ultimi giorni… gli uomini saranno egoisti… ingrati, irreligiosi, insensibili.

2 Timoteo 3:1-3

 

Egli (Dio) è buono verso gli ingrati e i malvagi.

Luca 6:35

 

Siamo degli ingrati?

 

L’ingratitudine è una caratteristica della nostra epoca. L’uomo del 21° secolo, nei nostri Paesi, pensa che tutto gli sia dovuto; sa parlare solo dei propri diritti, e considera come dovute tutte le conquiste sociali e gli aiuti collettivi di cui beneficia. Molti pensano che, poiché pagano le tasse, sono liberi da ogni debito di riconoscenza per tutti i privilegi di cui godono. Ma si può davvero in questo modo ripagare l’impegno di tutti coloro che ci assistono e si occupano di noi e dei nostri famigliari, che ci istruiscono nelle scuole, che ci curano negli ospedali, che ci offrono tanti servizi?

L’essere umano è fondamentalmente ingrato, e lo è ancora di più nei confronti di Dio. Come potremmo fare una lista dei Suoi numerosi favori? Il fatto stesso che metta a nostra disposizione il Suo meraviglioso creato, con tutte le sue innumerevoli risorse, è una prova d’amore. Quando poi abbiamo buona salute, lavoro, nutrimento, alloggio, pace in famiglia, non c’è forse da ringraziarlo?

Ma la peggiore ingratitudine è quella di rifiutare o di sottovalutare il dono che Dio ci ha fatto del suo unico Figlio. Se l’ingratitudine verso i nostri simili porta come conseguenza un aumento dell’egoismo e una diminuzione della dedizione e della carità, l’ingratitudine verso Dio avrà una conseguenza ancora più grave perché porta alla perdizione eterna.

Apri gli occhi, caro lettore, per discernere i benefici ricevuti, apri il cuore per contraccambiare Dio col tuo amore, e apri la bocca per ringraziarlo ogni giorno.