Chi conosce i suoi errori? Purificami
da quelli che mi sono occulti.
Salmo 19:12
Lavami da tutte le mie iniquità e
purificami dal mio peccato; poiché riconosco le mie colpe, il mio peccato è
sempre davanti a me.
Salmo 51:2, 3
La voce della
coscienza
L’uomo ha una coscienza, piccola voce
interiore che gli dice se fa bene o male. Indubbiamente, l’apprezzamento umano
del bene e del male varia con le società, le epoche, le culture, ma ciascuno ha
un riferimento interiore, la coscienza, ed è proprio sorprendente che ci si
senta infelici quando non la si ascolta.
La coscienza distingue tra il bene e il
male, dando così all’uomo una vera dimensione morale. Se commettiamo cattive
azioni essa diventa una voce accusatrice che ce le ricorda continuamente. Com’è
fastidiosa la voce di una coscienza sporca che si tenta di far tacere con un
turbine di attività o anche di pratiche religiose! Spesso ciò è inutile, perché
essa è molto tenace. Non ci lascia tranquilli, ci dà un senso di disagio, ci
turba il sonno… Ci fa comprendere che c’è una giustizia che sta al di sopra di noi,
e che un giorno dovremo rendere conto del nostro comportamento. È un effetto
della bontà di Dio l’aver dato all’uomo peccatore questo avvertimento
interiore.
Però bisogna ascoltarla la voce della coscienza e non farla tacere,
perché, a furia di essere disprezzata e ignorata, perde sensibilità e
s’indurisce. Questo stato è molto pericoloso, in quanto la coscienza è un
segnale d’allarme che, per il nostro vero bene, ci aiuta ad affrontare le
questioni fondamentali. Cosa c’è dopo la morte? Come comparire davanti al
tribunale divino? Che ne è stato della mia vita? E ci prepara così ad accettare
la buona notizia della salvezza che Dio offre per mezzo di Gesù.