(Adamo disse a
Dio:) “Ho udito la tua voce nel giardino e ho
avuto paura, perché ero nudo, e mi sono nascosto”.
Genesi 3:10
Ma presso di te è il perdono; perché tu
sia temuto.
Salmo 130:4
Dalla paura
al timore di Dio
La Bibbia menziona spesso la paura, il
terrore; riporta episodi di fuga, grida di angoscia. Essa è, come oggi si dice,
realista. Ci insegna che la paura è fondamentalmente legata al fatto che l’uomo
non ha rispettato il suo Creatore. La prima volta che la Bibbia parla di paura
è riguardo ad Adamo, dopo che ha disobbedito a Dio. Prima di aver ascoltato il
tentatore, Adamo non si nascondeva davanti a Dio, ma da allora Dio è percepito
come avente il diritto di controllare il comportamento della sua creatura, e
come una minaccia per la sua libertà.
Certe persone dicono con facilità di
non aver paura di Dio. Asseriscono questo nel tentativo di scartare dai loro
pensieri l’idea stessa di Dio. La loro coscienza è resa insensibile, non
considerano di dover comparire davanti a Dio. Eppure, molte circostanze, come
la morte di una persona cara o la vista di un incidente stradale, fanno
risuonare di nuovo la voce della coscienza e riaffiorare la paura della morte e
dell'aldilà.
Il vero cristiano non ha paura di Dio,
perché lo conosce come suo Salvatore. Non ha paura di lui, perché sa che Dio ha
perdonato tutte le sue colpe grazie alla morte di Gesù. La paura lascia il posto alla pace e alla fiducia in questo Dio
d’amore. Ma, cosciente di quello che Dio è e di quello che gli è dovuto, il
credente teme di dispiacergli e di
disonorarlo. Questo è il timore di Dio.
“Il timore del SIGNORE è fonte di vita”
(Proverbi 14:27).