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martedì 28 luglio 2020

28 luglio

Se qualcuno non fu trovato scritto nel libro della vita, fu gettato nello stagno di fuoco.

Apocalisse 20:15

 

(Nel cielo) nulla di impuro… vi entrerà; ma soltanto quelli che sono scritti nel libro della vita dell’Agnello.

Apocalisse 21:27

 

Il gran trono bianco (2)

Leggere Apocalisse 20:11-15

 

La Bibbia è molto chiara: davanti al tribunale di Dio, ogni uomo sarà giudicato secondo quello che avrà fatto nella sua vita. Non c’è dunque nessun modo di sfuggire alla condanna? Sì, oggi ce n’è uno: è ricevere Gesù Cristo come Salvatore, e così avere il proprio nome scritto nel libro della vita. Però, al momento del giudizio finale, sarà troppo tardi. Il libro della vita sarà sì aperto, ma solo per fare questa constatazione: i nomi di quelli che sono giudicati non sono scritti in quel libro!

La giustizia di Dio è inconfutabile, perché la condanna sarà pronunciata su due testimonianze incontestabili e concordanti:

da una parte l’elenco delle opere malvagie: tutte le azioni degli uomini registrate nei libri;

dall’altra parte, l’assenza del nome del colpevole nel libro della vita.

Per entrare un giorno in paradiso, bisogna essere iscritti nel libro della vita. Altrimenti… Che pensiero terribile dover essere giudicati secondo le proprie azioni! Chi può essere orgoglioso di tutto quello che ha fatto? Anche le azioni migliori non sono senza macchia agli occhi di Dio che leggono nei nostri cuori. Spesso mescoliamo ad esse sentimenti poco nobili: il desiderio di apparire, l’obbligo sociale o persino l’orgoglio.

Dunque, non esitiamo più a volgerci a Dio per avere il suo perdono. Egli ha dato Gesù, “il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna… Chi crede in lui non è giudicato” (Giovanni 3:16, 18).