Cercate il bene e non il
male... odiate il male, amate il bene.
Amos 5:14
Il bene bisogna
amarlo
Quella che avete appena letto è
un’esortazione rivolta al popolo d’Israele, ma ripetuta per noi nel Nuovo
Testamento con accenti ancora più forti: “Aborrite
il male e attenetevi fermamente al
bene” (Romani 12:9). Quando si vive in una società dove certi peccati sono la
norma, anche il credente, poco alla volta, potrebbe perdere la nozione della
loro gravità. Se manca un continuo esercizio spirituale, il giudizio sul male
si attenua, e in questo modo la via che porta a cadere nel peccato si fa sempre
più breve.
È soltanto il fatto di essere
in relazione con Dio Padre per mezzo della fede in Cristo e nella sua opera
redentrice, – quindi di essere diventati “partecipi della natura divina” (2
Pietro 1:4) – che ci mette in grado di evitare il male e di compiere il bene.
Sono le “capacità potenziali” che il credente ha ricevuto da Dio, per
manifestarle in comportamenti e in azioni conseguenti.
“Non
lasciarti vincere dal male, ma vinci il male con il bene” (Romani 12:21). Se non
vegliamo, potremmo essere sorpresi da Satana durante un periodo di “sonno”
spirituale; se non indossiamo “la completa armatura di Dio” (Efesini 6:11-17),
ci troveremo a combattere con le sole nostre forze. In entrambi i casi, Satana
riuscirebbe a vincerci. Non mettiamoci nelle condizioni di essere vinti!
Fondamentale per non cadere nel
peccato è il controllo dei pensieri, prima ancora che delle azioni, perché sono
le idee che poi si traducono in atti. Bisogna dunque, seguendo l’esortazione
che l’apostolo Paolo faceva ai credenti della chiesa di Filippi, orientarli
verso le cose vere, onorevoli, giuste, pure, amabili, le cose di buona fama,
quelle in cui è qualche virtù e qualche lode (Filippesi 4:8); e poi fare quelle
cose: ecco cosa onora Dio e preserva dal commettere il male.