Ringraziando il Padre che… ci ha
liberati dal potere delle tenebre e ci ha trasportati nel regno del suo amato
Figlio. In lui abbiamo la redenzione (per mezzo del suo sangue), il perdono dei
peccati.
Colossesi 1:12-14
Schiavo!
L’uomo che non conosce Dio è schiavo.
Direte che questa parola è dura. Come trattare da schiavo l’uomo, un essere
intelligente, responsabile delle sue azioni? Lui che ha la facoltà di
inventare, di capire, di conoscere il mondo circostante, di fare delle scelte?
Schiavo, semmai, è colui che è vittima della droga, succube della televisione,
di internet, o che ha un difetto ben radicato, come la maldicenza, ad esempio.
Ognuno ha le sue pecche. Come pretendere che l’uomo, solo perché è senza Dio,
sia schiavo, quando si è liberato da vecchie credenze e vecchi tabù?
La Bibbia dichiara: “Uno è schiavo di
ciò che lo ha vinto” (2 Pietro 2:19). Dice che l’uomo senza relazione con Dio è
schiavo del peccato. Peccare, è non
fare la volontà di Dio, è voltare le spalle allo scopo che Dio prevedeva per il
bene della sua creatura.
Ma Dio cerca una relazione con te e con
me, vuole rialzare e liberare. Si è avvicinato a noi in Gesù Cristo, morto
sulla croce per espiare le nostre colpe e liberarci dal peccato. Ora egli
aspetta che ognuno sia cosciente del suo allontanamento da Dio, che glielo
confessi e accetti il dono della salvezza, pagato da Gesù a caro prezzo. Chi si
appropria del valore del sacrificio di Cristo non è più schiavo del peccato, ma
affrancato, liberato, rilasciato. Ora si lascia guidare dallo Spirito di Dio
che gli insegna a dire, come all’apostolo Paolo: “Corro verso la meta per
ottenere il premio della celeste vocazione di Dio in Cristo Gesù” (Filippesi
3:14).