Il popolo disse a Giosuè: “Noi serviremo l’Eterno”.
Giosuè 24:21
Questa è la vittoria che ha vinto il mondo: la nostra fede.
1 Giovanni
5:4
Saper dire di
no (I)
L’Antico Testamento, prima parte della Bibbia, è molto ricco di
esempi di credenti che hanno onorato il loro Dio con la propria fede. Parecchi
sono citati nel Nuovo Testamento (Ebrei 11).
Daniele, giovane ebreo, deportato a Babilonia, lontano dal suo
paese, schiavo del re Nabucodonosor, era invitato a nutrirsi di carni
raffinate, servite alla tavola del monarca, e del vino che questi beveva. Non
aveva forse il dovere di ubbidire al re e di onorarlo, condividendo il
banchetto che questi gli offriva? Daniele decise in cuor suo di non
contaminarsi con i cibi raffinati del re, un re che onorava i falsi dei
(Daniele 1:8). Non ignorava che una disubbidienza al re l’avrebbe esposto alla
morte. Che cosa bisognava dunque fare? Rifiutare il nutrimento proposto, oppure
semplicemente accettare quel regime di favore? Non sembra che Daniele abbia
avuto la minima esitazione: “prese in cuor suo la decisione” di non
contaminarsi; una decisione drastica, perché amava il suo Dio e voleva essergli
fedele
La sua scelta non dipendeva da interessi personali. Non era neppure
la scelta più facile. I suoi affetti erano tutti per il suo Dio, ed egli prese
la ferma decisione di ubbidirgli. Non si occupò delle conseguenze del suo
rifiuto; erano nelle mani di Dio. Allora Dio lo benedisse e gli diede una
sapienza e un’intelligenza dieci volte superiori a quelle che possedevano i
saggi della Caldea.