Bisognava far festa e rallegrarsi, perché questo tuo fratello era
morto ed è tornato in vita; era perduto ed è stato ritrovato.
Luca 15:32
Il Signore… è paziente verso di voi, non volendo che qualcuno
perisca, ma che tutti giungano al ravvedimento.
2 Pietro 3:9
Ai genitori
di un figlio sbandato
(Leggere Luca
15:20 a 32)
Quanti genitori cristiani pregano per il ritorno di un figlio che
si è allontanato dalla fede e dalla benedizione! Che sofferenza quando non si
ha la certezza della salvezza dei propri cari, e ancor di più quando il loro
comportamento dimostra chiaramente che sono ancora nei loro peccati! Ma Dio
vuole consolarci e darci speranza; la parabola del “figlio prodigo”
c’incoraggia ad avere la stessa pazienza del nostro Padre celeste. Egli conosce
tutto in anticipo e sa fino a quali estremi dovrà giungere un peccatore perché
si produca in lui il pentimento necessario; diamogli il tempo di fare il suo
lavoro nei cuori. Al minimo segno di ritorno, Dio è pronto a concedere il suo
perdono. “Mentre egli era ancora lontano, suo padre lo vide e ne ebbe
compassione: corse, gli si gettò al collo, lo baciò e ribaciò” (Luca 15:20).
Dobbiamo contare di più sulla grazia di Dio. Noi amiamo i nostri
figli, ma lui li ama molto più di noi e li vuole per sé. Quindi, non perdiamo
“la fiducia che abbiamo in lui: che se domandiamo qualche cosa secondo la
sua volontà, egli ci esaudisce. Se sappiamo che egli ci esaudisce in ciò
che gli chiediamo, noi sappiamo di avere le cose che gli abbiamo chiesto” (1
Giovanni 5:14-15).