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lunedì 29 agosto 2016

29 Agosto

Giuseppe rifiutò e disse alla moglie del suo padrone: “Come potrei fare questo gran male e peccare contro Dio?”
Genesi 39:8-9

Non amate il mondo né le cose che sono nel mondo.
1 Giovanni 2:15

Saper dire di no (II)

Ieri siamo stati colpiti dalla testimonianza di fedeltà e di fede di Daniele al suo Dio. Oggi, l’esempio di Giuseppe, venduto dai suoi fratelli a degli Egiziani e poi schiavo alla corte del Faraone, ci fa riflettere sulla purezza nelle nostre relazioni. Egli rifiuta fermamente le proposte della moglie del suo padrone; conosceva la volontà di Dio a questo riguardo, e gli ubbidisce. In seguito, Dio lo fa liberare, lo benedice, gli dà una moglie e una famiglia (Genesi 39 a 41).
Un altro uomo di Dio seppe, anche lui, dire “no” al mondo. È Mosè. “Mosè, fattosi grande, rifiutò di essere chiamato figlio della figlia del Faraone, preferendo essere maltrattato con il popolo di Dio, che godere per breve tempo i piaceri del peccato” (Ebrei 11:24-25). Eccolo davanti a una scelta. Da un lato gli onori, la potenza, le ricchezze e le delizie del peccato; dall’altra l’afflizione, l’ira del re, ma l’approvazione di Dio. Se avesse ragionato con la sua testa, la scelta sarebbe stata facile: mantenendo la sua posizione quasi regale non avrebbe forse potuto servire nel modo migliore il popolo di Dio? No. Qualunque ne fosse il prezzo, disse no al mondo. Più tardi, “l’Eterno parlava con Mosè faccia a faccia, come un uomo parla con il proprio amico” (Esodo 33:11).

Che sappiamo imitare, nella nostra vita cristiana, la fede di questi uomini che hanno accettato dei sacrifici, e che Dio si è compiaciuto di benedire. Pensiamo alla gioia del Signore Gesù quando rifiutiamo di rinnegare il suo nome.