La legge dà la conoscenza del peccato.
Romani
3:20
L’uomo non è giustificato per le opere della
legge, ma soltanto per la fede in Cristo Gesù.
Galati
2:16
Il peccato non avrà più potere su di voi; perché
non siete sotto la legge ma sotto la grazia.
Romani
6:14
I dieci
comandamenti:
Sotto la Legge
o sotto la grazia?
Un mondo senza crimini, senza guerre, senza
terrorismo, senza furti, senza corruzione. Un mondo in cui trionfino pace,
giustizia, amore… Un mondo ideale! È proprio ciò che Dio prometteva all’uomo se
avesse ubbidito ai dieci comandamenti della sua Legge. Ma cosa avviene? Si vive
per se stessi, non ci si priva di alcun piacere, anche se illecito, si misconosce
ogni autorità con tutte le conseguenze che ne derivano a livello di famiglia e
di società. Tutto questo perché l’uomo, anche con le migliori intenzioni, non
può compiere la Legge di Dio. Il motivo? Il peccato – questa parola praticamente radiata dal vocabolario delle
nostre società moderne – che ci separa da Dio. La Legge rivela le esigenze di
Dio, mette in evidenza le tante violazioni di queste esigenze per mano degli
uomini, e li condanna (Galati 3:10).
Ma Dio non si è fermato qui. Ha dato una via
d’uscita: la possibilità di rifugiarsi
mediante la fede in Gesù Cristo Salvatore. Lui ha portato la maledizione
dovuta alla disubbidienza a questa Legge che condanna l’uomo. Chi appartiene a
Cristo ha il privilegio di essere non sotto la Legge, ma sotto la grazia
(Romani 6:14). Egli può, liberamente e con gioia, compiere con l’aiuto dello Spirito Santo ciò che la Legge comanda
(Romani 8:2-4; Galati 2:19-20) e, per amore, fare persino di più.
Questa Legge non è soltanto incisa su tavole di
pietre o scritta in un libro, ma lo è nel cuore del credente (Ebrei 8:10)
perché viva in modo da piacere a Dio.