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mercoledì 15 luglio 2015

15 Luglio

Cristo ci ha liberati perché fossimo liberi.
Non c’è qui… né schiavo né libero; non c’è né maschio né femmina; perché voi tutti siete uno in Cristo Gesù.
Galati 5:1; 3:28

Voi siete tutti fratelli.
Matteo 23:8

Libertà, uguaglianza, fratellanza
Leggere la Lettera a Filemone

I Francesi conoscono bene il motto della loro repubblica, ma bisogna riconoscere che siamo tutti, loro e noi, molto lontani da una tale società ideale.
Eppure, c’è un ambito in cui questi princìpi dovrebbero essere una realtà; parlo dei veri cristiani che sono il popolo di Dio. Hanno posto la loro fiducia in Gesù Cristo, il perdono di Dio li ha liberati dalla loro colpevolezza, hanno tutti gustato la grazia di Dio. Se ognuno lascia agire la potenza dello Spirito Santo nella propria vita, è liberato dai legami che rendono schiave le altre persone: desideri incontrollati, passioni, concupiscenze… Dio, che è misericordioso, li chiama Suoi figli (Giovanni 1:12), Gesù li chiama Suoi fratelli (Giovanni 20:17), e questo legame vitale dei credenti tra di loro è indistruttibile. Quindi le differenze sociali non dovrebbero contare: “Il fratello di umile condizione sia fiero della sua elevazione; e il ricco, della sua umiliazione” (Giacomo 1:9).

I primi cristiani vivevano con questo spirito. Onesimo, lo schiavo di Filemone, era fuggito. Aveva incontrato Paolo in prigione e si era convertito. L’apostolo lo rimanda dal suo antico padrone, quale latore di un messaggio che lo raccomanda come “un fratello caro”, perché Filemone lo riceva come avrebbe ricevuto l’apostolo stesso (Filemone 16, 17). Questa è libertà, uguaglianza, fratellanza.


Amici credenti, impegniamoci a vivere in quest’atmosfera; sarà una testimonianza all’amore di Dio.