Cristo ci ha liberati perché
fossimo liberi.
Non c’è qui… né schiavo né
libero; non c’è né maschio né femmina; perché voi tutti siete uno in Cristo
Gesù.
Galati 5:1; 3:28
Voi siete tutti fratelli.
Matteo 23:8
Libertà, uguaglianza, fratellanza
Leggere la Lettera a Filemone
I
Francesi conoscono bene il motto della loro repubblica, ma bisogna riconoscere
che siamo tutti, loro e noi, molto lontani da una tale società ideale.
Eppure,
c’è un ambito in cui questi princìpi dovrebbero essere una realtà; parlo dei veri cristiani che sono il popolo di Dio.
Hanno posto la loro fiducia in Gesù Cristo, il perdono di Dio li ha liberati dalla
loro colpevolezza, hanno tutti gustato la grazia di Dio. Se ognuno lascia agire
la potenza dello Spirito Santo nella propria vita, è liberato dai legami che
rendono schiave le altre persone: desideri incontrollati, passioni,
concupiscenze… Dio, che è misericordioso, li chiama Suoi figli (Giovanni 1:12),
Gesù li chiama Suoi fratelli (Giovanni 20:17), e questo legame vitale dei
credenti tra di loro è indistruttibile. Quindi le differenze sociali non
dovrebbero contare: “Il fratello di umile condizione sia fiero della sua
elevazione; e il ricco, della sua umiliazione” (Giacomo 1:9).
I
primi cristiani vivevano con questo spirito. Onesimo, lo schiavo di Filemone,
era fuggito. Aveva incontrato Paolo in prigione e si era convertito. L’apostolo
lo rimanda dal suo antico padrone, quale latore di un messaggio che lo
raccomanda come “un fratello caro”, perché Filemone lo riceva come avrebbe
ricevuto l’apostolo stesso (Filemone 16, 17). Questa è libertà, uguaglianza,
fratellanza.
Amici
credenti, impegniamoci a vivere in quest’atmosfera; sarà una testimonianza
all’amore di Dio.