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martedì 28 luglio 2015

28 Luglio

(Gesù disse:) “Il Figlio dell’uomo non è venuto per essere servito, ma per servire e per dare la sua vita come prezzo di riscatto per molti”.
Matteo 20:28

“Chi è più grande, colui che è a tavola o colui che serve? Non è forse colui che è a tavola? Ma io sono in mezzo a voi come colui che serve”.
Luca 22:27

Essere servito o servire?
Leggere Giovanni 13:1-17

È l’ultima sera che Gesù trascorre coi suoi discepoli. Sa che la croce è vicina… Durante la cena, si alza, depone i suoi abiti e si veste da servitore. Poi prende un recipiente con dell’acqua e, come faceva un servo di quei tempi, si mette a lavare i piedi ai suoi discepoli.
Pietro si stupisce e si oppone: “Tu, Signore, lavare i piedi a me?… Non mi laverai mai i piedi!”. Egli è cosciente della grandezza del Signore. Non vuole lasciarsi servire dal Maestro, ma vuole porsi al di sotto di Lui. In un certo senso aveva ragione di reagire, ma così facendo ha dimostrato di non aver compreso la nuova scala di valori insegnata da Gesù.
Nel regno di Dio, il concetto della grandezza è all’opposto di quello degli uomini. In questo regno è l’amore che detta legge. Chi serve per amore è più grande di colui che è servito. Abbassandosi per lavare i piedi dei discepoli, Gesù ha dato un’idea della Sua grandezza morale. Ha indicato quale sia la vera grandezza.

Chi è realmente grande non tenta di innalzarsi e rinuncia alle lodi degli uomini. Nella fede le apparenze non hanno più importanza. Se uno vuole essere grande, aspiri alla grandezza interiore, quella che si esprime nel servizio. Abbia il desiderio di seguire Gesù, l’uomo umile, dolce, vero e pieno di bontà. Questa è la vera grandezza: servire senza che se ne parli e lavorare anche se nessuno lo vede!