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mercoledì 8 luglio 2015

8 Luglio

È stata manifestata la giustizia di Dio… la giustizia di Dio mediante la fede in Gesù Cristo, per tutti coloro che credono.
L’uomo è giustificato mediante la fede, senza le opere della legge.
Romani 3: 21-22, 28

Buona moralità

Quell’anno, nell’impresa dove lavoro, due giovani impiegati, Clemente e Alberto, erano stati assunti insieme. Erano seri e lavoratori. A mezzogiorno, mangiavamo insieme; la loro conversazione era gradevole e sana. Alberto era cristiano come me e il comportamento di Clemente mi lasciava sperare che anche lui lo fosse.
Ma un giorno Clemente non si è più unito a noi. Alberto mi spiegò: “La settimana scorsa ho parlato a Clemente della mia fede. All’inizio eravamo d’accordo, perché egli rispetta Dio e si impegna ad avere una buona moralità. Ma quando gli ho detto che tutte le sue buone qualità non bastavano per essere giusto davanti a Dio e che solo il sangue di Gesù Cristo ci purifica dai nostri peccati e ci rende giusti, si è quasi irritato. È come se avessi ferito il suo orgoglio. Da allora non mangia più con me”.
Clemente aveva ricevuto un insegnamento religioso, ma non era veramente credente. Credeva, giustamente, ai valori morali, come l’onestà, la rettitudine, la serietà nel lavoro, ma si appoggiava sui propri meriti e questo non gli dava nessuna certezza, nessuna pace con Dio perché, in fondo, sentiva anche il peso dei propri peccati. Inoltre, si sentiva in soggezione, quasi amareggiato, nei confronti di quelli che ripongono la loro fiducia soltanto in Gesù.

Ultimamente, sfogliando il giornale interno dell’impresa, ho visto una foto di Clemente. Ha fatto carriera. Avrà accettato le spiegazioni di Alberto? Avrà trovato la salvezza dell’anima sua?