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sabato 4 luglio 2015

Una piena fiducia - Salmo 56

I versetti 5 e 6 portano alla mente il Signore stesso nei suoi rapporti con coloro che si radunavano per metterLo alla prova (Mt 22:34), per “contrastarlo duramente … tendendogli delle insidie” (Lc 11:53), per cercare di coglierLo in fallo  su qualche parola, per poterlo consegnare al potere del governatore (Lc 20:20). A tutto ciò il Signore rispondeva con una piena fiducia nel Padre. ImitiamoLo!

Però, prima di potersi confidare in Dio, occorre conoscerLo. Nessun bambino piccolo, generalmente, darà la sua manina ad uno sconosciuto. Solo se conosciamo il Suo amore e le Sue tenere cure paterne non avremo niente da temere da parte dell’uomo (4, 11), sarà Dio stesso, dopo averci salvato, a preservarci da ogni caduta (13).

Gli uomini ci guardano, ci osservano, spiano i nostri passi (6) per coglierci in fallo nella nostra testimonianza, ma il nostro Dio fa molto di più: “conta i passi” della nostra vita (8). Ogni attimo della nostra vita è sotto il Suo sguardo.
Sappiamo anche che perfino i capelli del nostro capo sono contati (Mt. 10:30) ed in questo Salmo lo vediamo occuparsi anche delle nostre lacrime (8) di tutte,  anche quelle più segrete che non abbiamo mai condiviso con nessuno.

Spesso, nella sofferenza, pensiamo di essere soli, che nessuno di coloro che ci circondano possono capirla, ma nessuna delle nostre lacrime andrà perduta: sono raccolte “nell’otre di Dio” (8); tutto viene registrato nel “libro di Dio”, niente passa inosservato.

Eliu incoraggiava Giobbe con queste parole: “e tu, quando dici che non lo scorgi, la tua causa gli sta davanti; sappilo aspettare!” (Gb 35:15).
Facciamole nostre!


D.C.