(Gesù
disse:) “Voi
mi chiamate Maestro e Signore; e dite bene, perché lo sono”.
Giovanni 13:13
Camminate in
modo degno del Signore, per piacergli in ogni cosa.
Colossesi 1:10
Che parola cancelleremo?
Un
giorno un pastore anglicano ricevette la visita di una parrocchiana che
sembrava essere tormentata. Dopo una breve conversazione capì che quella
giovane donna, benché credente, continuava a frequentare ambienti e luoghi
malsani del mondo, nonostante tutte le esortazioni e gli ammonimenti della
Parola di Dio.
Allora
il pastore, aprendo la Bibbia nel libro degli Atti (10:14), attirò l’attenzione
della sua interlocutrice sull’espressione: “No assolutamente, Signore”, usata
dall’apostolo Pietro quando, sia pure per ignoranza, si era rifiutato di
ubbidire a un ordine di Gesù. Poi diede una matita alla donna dicendole: “Chi
dice a Dio: Signore, non può rifiutare di ubbidirgli. Se, in questo
passo lei lascia il no, allora deve eliminare la parola Signore. Le due
parole non possono coesistere una accanto all’altra, è impossibile”.
Dopo
di che, si alzò e lasciò la ragazza sola con la Bibbia, in preda a un’intensa
lotta interiore. Quando ritornò, la giovane gli restituì la Bibbia. La pagina
era bagnata di lacrime, ma l’espressione “no assolutamente” era cancellata con
la matita. Aveva recepito il messaggio.
E
noi, amici cristiani? Diciamo spesso che Gesù è il nostro Signore, ma dobbiamo
essere coerenti e non pronunciare questa frase alla leggera. Riflettiamo sulle
nostre attività: il Signore può approvare tutto? Certe scelte ci
costeranno, ma ricordiamoci che Gesù diceva ai suoi discepoli: “Chi ha i miei
comandamenti e li osserva, quello mi ama” (Giovanni 14:21).