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lunedì 3 luglio 2017

3 luglio

Gesù… esclamò: “Se qualcuno ha sete venga a me e beva”.
Giovanni 7:37

Chi beve dell’acqua che io gli darò, non avrà mai più sete.
Giovanni 4:14

Chi ha sete, venga.
Apocalisse 22:17

Una sete salutare
Salmo 63

Beato il cristiano che, svegliandosi, può esclamare come Davide: “O Dio, tu sei il mio Dio” (Salmo 63:1). Egli non sa cosa gli riserverà il giorno appena iniziato, ma conosce Dio e sa che il suo Dio veglierà su di lui. Egli lo conosce ancor più intimamente di quanto non lo conoscesse Davide. Egli ha accettato Gesù, colui che ha dato la sua vita per la salvezza dell’anima sua e che dopo la sua risurrezione ha potuto dire a Maria Maddalena: “Va’ dai miei fratelli, e di’ loro: «Io salgo al Padre mio e Padre vostro, al Dio mio e Dio vostro»” (Giovanni 20:17).

Nel Salmo Davide prosegue: “Io ti cerco dall’alba; di te è assetata l’anima mia”. Forse esitiamo ad appropriarci di tali parole. Al mattino, prima di pensare ad altro, ci volgiamo verso Dio per ringraziarlo e per pregarlo? Davide si trovava nel deserto di Giuda, un territorio arido e secco, ma non chiede una fresca oasi con sorgenti e palme. Egli ha sete di Dio. È di lui che ha bisogno, il Dio forte, il Dio d’amore, il Dio glorioso. E Dio lo sostiene. Allora, oltre a non aver più sete, l’anima sua è saziata. Il deserto non è cambiato, tuttavia egli loda e canta: “Tu sei stato il mio aiuto, io esulto all’ombra delle tue ali” (Salmo 63:7). Così la giornata può iniziare e, malgrado le inevitabili preoccupazioni, il riscattato segue il suo Signore, sostenuto dal suo braccio potente.