Gesù…
esclamò: “Se qualcuno ha sete venga a me e beva”.
Giovanni 7:37
Chi
beve dell’acqua che io gli darò, non avrà mai più sete.
Giovanni 4:14
Chi
ha sete, venga.
Apocalisse 22:17
Una sete salutare
Salmo 63
Beato
il cristiano che, svegliandosi, può esclamare come Davide: “O Dio, tu sei il
mio Dio” (Salmo 63:1). Egli non sa cosa gli riserverà il giorno appena
iniziato, ma conosce Dio e sa che il suo
Dio veglierà su di lui. Egli lo conosce ancor più intimamente di quanto non
lo conoscesse Davide. Egli ha accettato Gesù, colui che ha dato la sua vita per
la salvezza dell’anima sua e che dopo la sua risurrezione ha potuto dire a
Maria Maddalena: “Va’ dai miei fratelli, e di’ loro: «Io salgo al Padre mio e Padre vostro, al Dio mio e
Dio vostro»” (Giovanni 20:17).
Nel
Salmo Davide prosegue: “Io ti cerco dall’alba; di te è assetata l’anima mia”.
Forse esitiamo ad appropriarci di tali parole. Al mattino, prima di pensare ad
altro, ci volgiamo verso Dio per ringraziarlo e per pregarlo? Davide si trovava
nel deserto di Giuda, un territorio arido e secco, ma non chiede una fresca
oasi con sorgenti e palme. Egli ha sete di Dio. È di lui che ha bisogno, il Dio
forte, il Dio d’amore, il Dio glorioso. E Dio lo sostiene. Allora, oltre a non
aver più sete, l’anima sua è saziata. Il deserto non è cambiato, tuttavia egli loda e canta: “Tu sei stato il mio
aiuto, io esulto all’ombra delle tue ali” (Salmo 63:7). Così la giornata può
iniziare e, malgrado le inevitabili preoccupazioni, il riscattato segue il suo
Signore, sostenuto dal suo braccio potente.