Ora
siamo figli di Dio, ma non è stato ancora manifestato ciò che saremo. Sappiamo
che quando egli (Gesù) sarà manifestato, saremo simili a lui, perché lo
vedremo com’egli è.
1
Giovanni 3:2
Simili a Lui
Nel
libro dell’Apocalisse è parlato dei castighi di Dio giusti e terribili, che
colpiranno il mondo colpevole e verso i quali gli increduli si stanno
incamminando. L’ultimo giudizio, il più spaventoso, è certamente quello dei
morti davanti al “gran trono bianco” (cap. 20). Vi compariranno tutti quelli
che hanno ignorato Dio e hanno disprezzato la grazia inestimabile del suo perdono
annunciato nel Vangelo. Ma chi ubbidisce alla Parola di Dio è al riparo da
questo giudizio.
Il
credente non deve temere il giorno del giudizio. Per lui il giudizio è già
passato, perché è stato subìto da Gesù sulla croce. E il “giudice dei vivi e
dei morti” è proprio Lui, il suo diletto Salvatore. Così, prima che giunga il
giorno del giudizio finale, i credenti saranno già stati trasformati ad
immagine del loro Signore, per l’eternità. Questo dichiara la Parola di Dio,
che non passerà mai.
La
grazia tanto preziosa del perdono ci fornisce continui motivi di lode. In “pace
con Dio” (Romani 5:1), noi credenti aspettiamo la “redenzione del nostro corpo”
(8:23), che il Signore Gesù opererà per i suoi, alla sua venuta, liberandoli
dal corpo fisico, soggetto a peccare, e dando loro un corpo glorioso (Filippesi
3:20,21). Cosa potrebbe mancare alla felicità del peccatore
riconciliato con Dio per mezzo del sangue di Gesù Cristo? Assolutamente
nulla.
Il
nostro desiderio è che tutti i nostri cari lettori, giovani e anziani, godano
già ora di questa benedizione.