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domenica 30 luglio 2017

30 luglio

Tu, non temere, perché io sono con te; non ti smarrire, perché io sono il tuo Dio; io ti fortifico, io ti soccorro, io ti sostengo.
Isaia 41:10

Nell’amore non c’è paura; anzi, l’amore perfetto caccia via la paura.
1 Giovanni 4:18

Siamo riconoscenti e offriamo a Dio un culto gradito, con riverenza e timore.
Ebrei 12:28

Timore?


Un dizionario ci dà questa definizione della parola timore: “un sentimento che fa indietreggiare, esitare davanti a qualcosa che ci molesta”. Può essere utile come segnale d’allarme che permette di sfuggire al pericolo. Ma sovente il timore paralizza. Amici cristiani, il Signore vuole darci la pace, anche nei più grandi pericoli, e ci dice come al mattino della sua risurrezione: “Non temete” (Matteo 28:10).
Ma esiste un altro timore, questa volta positivo, di cui la Bibbia dice che è “il principio della sapienza” (Salmo 111:10). È il timore di Dio. Nasce dalla consapevolezza della grandezza di Dio, dei diritti di Colui che un giorno giudicherà la nostra vita. Timore salutare quando porta a distogliersi dal male e a rivolgersi a Lui!
Le relazioni del cristiano con il suo Dio sono permeate di questo timore. Il credente è pur sempre un uomo, con tutte le sue debolezze. Dio è il suo Creatore. È suo Padre, lui è suo figlio. Dio è perfetto nel suo amore per i suoi figli, e i suoi figli temono di dispiacergli. Se temiamo Dio perché l’amiamo, cercheremo la sua presenza. È il timore di un figlio verso il suo Padre. È fatto di attenzioni, di deferenza e rispetto. Ci riempie di adorazione, davanti alla sua gloria, e del desiderio di vivere sempre più per lui. Questo sentimento scaccia l’angoscia e l’ansia, ed è “pieno di calma e di serenità” (Sant’Agostino).