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mercoledì 1 novembre 2017

1 novembre

Cristo morì per i nostri peccati, secondo le Scritture; fu seppellito; è stato risuscitato il terzo giorno, secondo le Scritture.
1 Corinzi 15:3-4

Una tomba vuota

Durante un soggiorno in Estremo Oriente, mentre visitavo un monastero, mi fu fatto notare un dente di Budda, incastonato come una pietra preziosa, ben esposto alla devozione popolare. Per quei sacerdoti buddisti che lo esibivano con fierezza, quella minuscola reliquia confermava l’esistenza storica del fondatore della loro religione, ma a me dava anche un’altra certezza: quella della morte del loro dio.
Il Signore Gesù non ha lasciato reliquie sulla terra. Se il corpo di Gesù, o qualunque parte di esso, potesse essere mostrato agli uomini, che cosa resterebbe della fede cristiana?
Noi sappiamo che Gesù è il Figlio di Dio perché è stato “dichiarato Figlio di Dio con potenza secondo lo Spirito di santità mediante la risurrezione dai morti” (Romani 1:4). Come facciamo a sapere che se crediamo in Lui, Egli ci giustifica? Perché ha vinto la morte: “È stato risuscitato per la nostra giustificazione” (Romani 4:25); e Dio ha accettato il suo sacrificio. Come sappiamo che noi stessi un giorno risusciteremo? Perché “Cristo è stato risuscitato dai morti, primizia di quelli che sono morti” (1 Corinzi 15:20).
Tale è per noi credenti il significato glorioso di quel sepolcro vuoto. Sì, il Signore Gesù è realmente risuscitato (Luca 24:34) ed è il Dio vivente del quale abbiamo tutti bisogno.

“Io sono il primo e l'ultimo, e il vivente. Ero morto, ma ecco sono vivo per i secoli dei secoli” (Apocalisse 1:17-18).