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domenica 26 novembre 2017

26 novembre

In quel tempo eravate senza Cristo…, senza speranza e senza Dio nel mondo. Ma ora, in Cristo Gesù, voi che allora eravate lontani siete stati avvicinati mediante il sangue di Cristo.
Efesini 2:12-13

Vivere alla giornata

Molte persone sono preoccupate riguardo alla morte e cercano di scacciare quel pensiero il più lontano possibile godendosi la vita, nella speranza che sia lunga e felice. Eppure, a differenza degli animali che non si interrogano sul loro stato di esseri mortali, l’uomo possiede la capacità di riflettere, e questa dote lo porta ad una certezza intollerabile: un giorno morirò.
Di fronte a questo fatto ineluttabile possiamo assumere due atteggiamenti ben differenti tra loro: il primo è di ignorarla; il secondo, è di essere realisti preparandosi ad affrontarla. Ma in che modo? Ascoltando solo colui che sa cosa c’è “nell’aldilà”. Dio dice: “È stabilito che gli uomini muoiano una volta sola, dopo di che viene il giudizio” (Ebrei 9:27).
La Bibbia, Parola di Dio, dichiara che esistono due tipi di risurrezione: una risurrezione di vita e una risurrezione di giudizio (Giovanni 5:29). La morte non è altro che la fine della nostra esistenza terrena, e Dio vuole darci una vita eterna, e “questa vita è nel Figlio suo. Chi ha il Figlio ha la vita; chi non ha il Figlio di Dio, non ha la vita” (1 Giovanni 5:11-12). Per il credente, la morte non è altro che un passaggio per entrare alla presenza di Dio.

Per chi decide di “vivere alla giornata”, davanti a sé non ha altro che il giudizio eterno (Ebrei 10:26-27). C’è una totale differenza tra il futuro del credente e quello dell’incredulo! Su cosa si basa la vostra speranza?