E chi di voi può con la sua
preoccupazione aggiungere un'ora sola alla durata della sua vita? Se dunque non
potete fare nemmeno ciò che è minimo, perché vi affannate per il resto?
Luca 12:25-26
Inutilità delle
preoccupazioni
Il Signore Gesù, nel capitolo 12 del
Vangelo di Luca, ci parla dell’inutilità delle nostre ansie e preoccupazioni, e
per aiutarci a superarle ci invita a pensare alle amorevoli cure che Dio ha
verso i suoi figli.
Abbandonandoci alle nostre preoccupazioni,
perdiamo di vista le soluzioni che Dio ci può indicare; inoltre, corriamo il
rischio di innalzare una barriera che impedisce al Signore di agire per noi.
Ciò che avvenne a Nazaret, la città in cui il Signore era stato allevato,
spesso è attuale anche per noi: “E lì (Gesù),
a causa della loro incredulità, non fece molte opere potenti” (Matteo 13:58).
Se non crediamo che il Signore può
portare i nostri pesi molto meglio di noi, i nostri pensieri, inquieti per
natura, saranno confusi e faranno vacillare la nostra fede.
Senza dubbio
non è facile, per i nostri deboli cuori, affrontare l’incognito senza qualcosa
di visibile su cui appoggiarci, ma ricordiamoci che Dio non ha mai deluso chi,
con una fede semplice e completa, si è rivolto a lui affidandogli anche le
preoccupazioni più grandi.
Il Signore non
ci garantisce di risolvere i nostri problemi esattamente secondo le nostre
aspettative, ma ci garantisce la sua
pace, e ci dà la certezza che, qualunque sia la soluzione che Egli
adotterà, sarà per il nostro bene.