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domenica 5 novembre 2017

5 novembre

Il salario del peccato è la morte, ma il dono di Dio è la vita eterna in Cristo Gesù, nostro Signore.
Romani 6:23

Fine del giardino di Eden

Una piccola isola sperduta nell’oceano Indiano, un clima eccezionale, un mare limpido e ricco di pesci colorati, senza industrie e senza inquinamento atmosferico, con un’unica risorsa: il turismo. Un turista disse ad un abitante del luogo: “Il vostro paese è il paradiso!” L’indigeno rispose: “Vi sbagliate; per noi è piuttosto l’inferno”. Con l’affluenza dei turisti, gli autoctoni hanno perso la loro tranquillità.
Non c’è più alcun paradiso sulla terra, poiché l’uomo è in ogni luogo, con i suoi cattivi pensieri e il suo egoismo. Quando Adamo ed Eva disobbedirono, persero il paradiso e Dio li dovette cacciare da quel meraviglioso giardino (Genesi 3:18-23). Da allora sono stati assoggettati alle fatiche del lavoro, alla malattia e alla morte.
Ma soprattutto, cacciato dalla presenza di Dio, l’uomo ha perso la sua relazione con Lui; è morto spiritualmente.
Però Dio, che è giusto e santo, è anche amore. Egli condanna il peccato, ma ama il peccatore e gli dona più di quanto non avesse perso. Il giardino di Eden è stato chiuso, ma il cielo è aperto. Adamo è stato cacciato dal giardino, ma Gesù, il Salvatore, porta la luce e la vita a coloro che giacciono nelle tenebre della morte (Luca 1:79).

È per questo che Gesù, l’unico uomo obbediente e perfettamente puro, è venuto per subire la condanna che l’umanità meritava. Il Giusto è morto per gli ingiusti per condurli a Dio (1 Pietro 3:18). Vorremmo restare indietro?