Perché cercate il vivente tra i morti?
Egli non è qui, ma è risuscitato.
Luca 24:5-6
Dio ha risuscitato (Gesù) dai morti. Di questo noi siamo testimoni.
Atti 3:15
La corsa verso il sepolcro
(Giovanni
20:1-10)
Nel museo di Orsay a Parigi, c’è un
enorme dipinto che rappresenta gli apostoli Pietro e Giovanni che corrono verso
il sepolcro di Gesù, la mattina della risurrezione. I loro volti sono segnati
dall’emozione e Pietro, il più anziano dei due, corre più adagio di Giovanni.
Appena due giorni prima aveva rinnegato il suo Maestro ben tre volte, e
l’amarezza per quel tradimento è ancora nel suo cuore quella domenica mattina.
È forse questo che gli fa rallentare la corsa?
Vediamo il seguito: Giovanni arriva per
primo e vede che la grossa pietra che serviva da chiusura, era stata rotolata,
ma impressionato e rispettoso non vi entra. Poi arriva Pietro il quale, senza
esitare, entra e constata che il lenzuolo, con il quale avevano avvolto il
corpo di Gesù, era per terra e che il sudario che gli copriva il capo era
piegato e posato in un luogo a parte. Non c’era il disordine che avrebbero
lasciato dei discepoli se avessero voluto in tutta fretta portare via il corpo
del loro Maestro; al contrario, era tutto in ordine. Erano di fronte alla
testimonianza del miracolo più
straordinario della storia: la risurrezione di Gesù Cristo. Lo avevano
visto morire su una croce il venerdì precedente; delle donne avevano poi detto
che era vivo, ed ora si trovano di fronte al suo sepolcro vuoto. Per Giovanni
non serve altro: egli vede e crede. Quanto a Pietro, non osa rallegrarsi fino a
quando non ha avuto un colloquio a tu per tu con il suo Salvatore, che lo ha rassicurato
del suo perdono (Giovanni 21:15-23). Da quel giorno proclamò la risurrezione di
Gesù Cristo in ognuna delle sue predicazioni.