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sabato 18 novembre 2017

18 novembre

Caleb… aveva pienamente seguito l’Eterno.
Giosuè 14:14

(Pietro disse a Gesù:) “Ecco, noi abbiamo lasciato ogni cosa e ti abbiamo seguito”.
Matteo 19:27

Il pastore… le pecore lo seguono, perché conoscono la sua voce. Ma un estraneo non lo seguiranno… perché non conoscono la voce degli estranei.
Giovanni 10:2-5

Seguire il Signore

Caleb “aveva pienamente seguito l’Eterno, il Dio d’Israele”, che cosa significa?
Quando facciamo un’escursione in montagna, seguiamo una guida. La relazione tra l’escursionista e la sua guida è basata sulla fiducia e sull’obbedienza. Sui pendii ghiacciati, mettiamo i piedi sulle sue orme; nei passaggi rocciosi, guardiamo cosa fa lui per superare gli ostacoli. Se la guida decide che bisogna rinunciare a causa del maltempo, si fa dietrofront e si torna alla base. Invece, se dice che possiamo arrivare fino alla cima, sopportiamo la fatica e riprendiamo la marcia.
Il Signore Gesù invita il credente a seguirlo, un po’ come uno scalatore con la sua guida. Dando la sua vita per noi sulla croce, Egli ci ha dimostrato che merita la nostra più totale fiducia. Certo, noi non lo vediamo con gli occhi, ma lo vediamo per mezzo della fede, con l’aiuto dello Spirito Santo e della Bibbia.
Inoltre, se seguo qualcuno ho gli occhi puntati su di lui e osservo attentamente le sue mosse. Imitare il Signore significa cercare di assomigliargli. In ogni situazione in cui Dio mi pone, il suo obiettivo è che io rifletta fedelmente Gesù, nel mio modo di essere, di parlare, di comportarmi e forse anche di soffrire.

Per seguire il Signore, bisogna anzitutto conoscerlo come il Pastore, il buon pastore che dà la sua vita per le pecore. “Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono; e io do loro la vita eterna e non periranno mai e nessuno le rapirà dalla mia mano” (Giovanni 10:11, 27-28).