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martedì 23 gennaio 2018

23 gennaio

Ed ecco levarsi una gran bufera di vento che gettava le onde nella barca, tanto che questa già si riempiva... Gesù sgridò il vento e disse al mare: "Taci, calmati!" Il vento cessò e si fece gran bonaccia. Egli disse loro: "Perché siete così paurosi? Non avete ancora fede?". Ed essi furono presi da gran timore.
Marco 4:37-41

Paura e stupore

Quando ci trovassimo in una circostanza come quella descritta nei versetti citati, subito tenteremmo di togliere l'acqua che abbiamo imbarcato per evitare di andare a fondo; e soltanto dopo esserci resi conto che le nostre risorse sono insufficienti faremmo ricorso al Signore.
Il Signore Gesù non rimprovera i discepoli perché lo hanno svegliato, ma per la loro mancanza di fede. Dubitavano del suo amore, dell'interesse che Egli aveva per loro.
Cosa si aspettavano i discepoli da Gesù quando lo risvegliarono? Che li aiutasse a dirigere la barca, a togliere l'acqua, a manovrare i remi... ma non pensavano che potesse calmare la tempesta! Allora lo stupore che provano davanti a Colui che comanda alla natura supera la paura di morire annegati. Si chiedono: "Chi è dunque costui?", perché non conoscono veramente Colui che era al loro fianco.
I discepoli dunque sono stati spaventati dalla forza della tempesta e poi stupefatti e intimoriti dalla potenza di Gesù.
Per noi cristiani, il Signore desidera che abbiamo fiducia nella sua potenza e nel suo amore. Questo non significa che non dovremo più affrontare le bufere, ma stiamo certi che in quei momenti Egli sarà accanto a noi.

E poi, cerchiamo di conoscerlo di più. Invece della paura, faremo allora l'esperienza del salmista che diceva: "Solo in Dio trova riposo l'anima mia" (Salmo 62:1).