"I
miei pensieri non sono i vostri pensieri, né le vostre vie sono le mie
vie", dice l'Eterno. "Come i cieli sono alti al di sopra della terra,
così sono le mie vie più alte delle vostre vie, e i miei pensieri più alti dei
vostri pensieri".
Isaia 55:8-9
Le contestazioni contro la Scrittura.
Un
collega a cui avevo parlato dell’importanza della Bibbia confessò di averne
letto soltanto qualche piccola porzione. Quasi per giustificarsi aggiunse:
"Ciò che mi dà fastidio della Bibbia è che Dio si è scelto un popolo per
rivelarsi all'umanità". Allora gli chiesi semplicemente: "Che cosa
avresti fatto tu al posto di Dio? Avresti scelto due popoli, o tre popoli, o
tutti i popoli?" Dopo un breve silenzio rispose: "Veramente non
saprei".
Questa
risposta è stata istruttiva, non so per lui, ma certamente per me. Mi son reso
conto che contestare un punto della Bibbia era come mettersi a pensare al posto
di Dio, e questo senza esserne all'altezza: una pretesa senza senso. Così ora,
quando mi viene in mente un pensiero critico, mi dico: "Non sei in grado
di sapere cosa avrebbe dovuto fare Dio; resta al tuo livello, non avere
pretese!" E mi impegno a stare al mio posto, dando fiducia a Dio, il mio
Salvatore. Lui è Dio, e io sono una sua creatura.
Prendendo
questo atteggiamento, mi rendo conto che i pensieri di Dio sono totalmente al
di sopra di ciò che posso immaginare. Sono tanto più grandi e più belli! Com'è
stato buono Dio ad essersi rivelato a noi nella Bibbia! Non ci ha lasciato in
balia alle nostre idee. Ci attira a sé,
verso l'amore e la luce.