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martedì 18 dicembre 2018

18 dicembre


Nell'angoscia, gridarono all’Eterno egli li liberò dalle loro tribolazioni.
Salmo 107:19

Isacco implorò l’Eterno… L’Eterno l'esaudì.
Genesi 25:21

L’arma più efficace: la preghiera

Il re Erode aveva fatto uccidere l’apostolo Giacomo, e vedendo che il popolo aveva gradito quel gesto crudele continuò nella sua opera malvagia facendo arrestare anche l’apostolo Pietro, che mise in prigione controllato a vista da almeno sedici soldati (Atti 12:1-4).
Alcuni credenti, appresa la notizia si mobilitarono, non per preparare un piano di evasione o una richiesta di scarcerazione da presentare al tribunale, ma per pregare con fervore Dio.
Si poteva pensare che quelle preghiere fossero inutili dal momento che il re aveva deciso di procedere con l’esecuzione pubblica di Pietro il giorno seguente, in occasione di una festa. Invece, quella stessa notte, un angelo mandato da Dio liberò Pietro dalle catene, lo fece passare in mezzo alle guardie ed aprì davanti a lui le porte della prigione. Pietro raggiunse subito quel gruppo di credenti riunito in preghiera; ma loro furono presi da così grande stupore che faticavano a credere ad una così straordinaria risposta di Dio.
Può darsi che Dio risponda solo all’ultimo momento alle preghiere dei suoi figli, perché vuole mettere alla prova la loro fede, stimolare la pazienza, e rafforzare la loro fiducia in lui.
La preghiera in famiglia e la preghiera collettiva della chiesa possono contare su una promessa specifica del Signore: “Se due di voi sulla terra si accordano a domandare una cosa qualsiasi, quella sarà loro concessa dal Padre mio” (Matteo 18:19).