La
luce è venuta nel mondo e gli uomini hanno amato le tenebre più della luce,
perché le loro opere erano malvagie.
Giovanni 3:19
Manda
la tua luce e la tua verità, perché mi guidino.
Salmo 43:3
La luce
della vita
Dopo
quattrocento anni di schiavitù in Egitto, Dio decise di liberare il suo popolo
per mezzo di Mosè. Faraone si ribellò a quest’ordine e Dio colpì l’Egitto con
dieci terribili piaghe. Una di quelle fu l’oscurità: “Non ci si vedeva più l’un
l’altro e per tre giorni nessuno si mosse da dove stava; ma tutti i figli
d’Israele avevano luce nelle loro abitazioni” (Esodo 10:23). Così, per gli
Egiziani l’oscurità era tale che nessuno osava muoversi, ma per tutti i figli
d’Israele, che pure abitavano nello stesso paese, c’era luce nelle loro case.
Sappiamo che l’Egitto
rappresenta il mondo e i figli d’Israele il popolo di Dio. Si può quindi dire
che le tenebre in senso morale sono una punizione di Dio verso questo mondo che
non vuole saperne di Lui. La sapienza di questo mondo è pazzia per Dio. L’uomo,
con la propria sapienza non ha conosciuto Dio (1 Corinzi 1:20-21). I sapienti
di questa terra possono avere delle menti eccelse e arrivare a scoprire cose
straordinarie, però, se non accettano la rivelazione di Dio, mancano di chiare
direttive morali e brancolano nel buio. Solo la conoscenza di Dio rende l’uomo
savio, e tanto più la conoscenza di Cristo e la fede in Lui. Egli ha detto: “Io
sono la luce del mondo; chi mi segue non camminerà nelle tenebre, ma avrà la
luce della vita” (Giovanni 8:12). Oggi più che mai gli uomini vagano nelle
tenebre nonostante le loro capacità intellettuali e le conoscenze scientifiche.
Hanno delle scale di valori alterate, hanno difficoltà a distinguere il bene
dal male. In contrasto, benché vivano nello stesso mondo, i credenti hanno la luce nei loro pensieri e nella loro vita, come
un tempo gl’Israeliti l’avevano nelle loro case. Una luce che proviene dalla
conoscenza di Dio e dalla comunione con Lui.