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martedì 25 dicembre 2018

25 dicembre


Sì, Dio è grande e noi non possiamo conoscerlo.
Giobbe 36:26

Egli sarà grande fino all'estremità della terra.
Michea 5:3

“Egli sarà grande”
Evangelo secondo Luca 1:32


È con questa frase che l’arcangelo Gabriele inizia a descrivere Gesù, il Figlio di Dio, dopo aver annunciato a Maria la sua nascita miracolosa. Egli “sarà grande”. Come descrivere la grandezza di Cristo, Lui che era presso al Padre da ogni eternità, che era la sua delizia, “sempre esuberante di gioia… in sua presenza” (Proverbi 8:30) e per il quale ogni cosa è stata creata? (Colossesi 1:16).
Fin da quell’annuncio fatto a Maria, lo Spirito di Dio voleva affermare la grandezza e la deità del fanciullo che sarebbe nato. Perseguitato fin da piccolo dal malvagio Erode, rifiutato più tardi dai suoi concittadini, uomo di dolori al quale è stato inflitto il supplizio della croce (Isaia 53:3), Gesù era grande anche nel suo volontario abbassamento, e grande rimane per sempre. 
È stato grande perché percorrendo un mondo corrotto non ha fatto valere i propri diritti e nella sua bocca non è stata trovata frode (Isaia 53:9). È stato grande perché si è abbassato, lui il Principe della vita, fino alla morte infamante della croce (Filippesi 2:8). È stato grande perché ha portato su di sé la condanna che meritavano i peccati di tutti quelli che avrebbero creduto in lui (Isaia 53:12).
Questa sua grandezza è stata riconosciuta da Dio, il quale ha innalzato il suo Figlio nella gloria e lo ha fatto sedere alla sua destra, al posto d’onore e di autorità che solo lui poteva occupare: “Tu lo hai coronato di gloria e d'onore” (Ebrei 2:7). Grazie all’opera che Gesù ha compiuto sulla croce, un giorno il cielo sarà riempito da tutti coloro che sulla terra avranno creduto in lui e lo avranno onorato.