(Gesù disse:) “Amate i vostri nemici; fate del bene a quelli che vi
odiano; benedite quelli che vi maledicono, pregate per quelli che vi
oltraggiano… Come volete che gli uomini facciano a voi, così fate a loro”.
Luca 6:27, 28, 31
Dall’odio all’amore (1)
Pearl
Harbor, 7 dicembre 1941, ore 7:53. Il comandante giapponese della prima linea
d’attacco, Mitsuo Fuchida, emette il celebre messaggio cifrato: “Tora, Tora,
Tora” (l’attacco è una sorpresa totale). In poche ore, la flotta americana del
Pacifico viene in gran parte distrutta. Negli Stati Uniti, il sergente Jacob
DeShazer, appresa la notizia, il 18 aprile 1942 parte volontario per eseguire
la rappresaglia detta “Dolittle”, che aveva l’obiettivo di bombardare Tokyo.
Dopo aver sganciato le bombe, l’equipaggio dell’aereo fu costretto a lanciarsi
col paracadute.
Fatto
prigioniero, Jacob DeShazer fu sottoposto a crudeli torture e il suo cuore si
riempì di odio per il nemico. Cresciuto in una famiglia cristiana, ma senza mai
averne condiviso la fede, si ricordò che il Vangelo insegnava di rispondere
all’odio con l’amore. Allora, a forza di suppliche, ottenne una Bibbia che
lesse con avidità. Scoprì che Gesù era veramente il Figlio di Dio annunciato
dai profeti, e quando lesse “Se con la bocca avrai
confessato Gesù come Signore e avrai creduto con il cuore che Dio lo ha
risuscitato dai morti, sarai salvato” (Romani 10:9), supplicò Dio di
perdonarlo. Quell’8 giugno 1944, diventò una nuova persona. Si sentì liberato,
con il cuore in pace, e il suo odio
verso quei carcerieri crudeli si
trasformò in compassione. Pensava spesso alle parole di Gesù sulla croce
“Padre perdona loro, perché non sanno quello che fanno” (Luca 23:34) e Dio gli
diede la forza di rispondere alla brutalità con l’amore. La guerra finì e Jacob
DeShazer fu liberato e poté ritornare nel suo paese.
(segue e si
conclude nel prossimo foglietto)