Chi è fedele nelle cose minime, è fedele anche nelle
grandi; e chi è ingiusto nelle cose minime, è ingiusto anche nelle grandi.
Luca 16:10
La vita: un
esame continuo
La
vita del credente è fatta di dettagli, nei quali spesso veniamo colti in fallo.
Alle volte preferiamo le piccole scappatoie alla verità, non vegliamo sui
nostri stati d’animo, non vediamo le mille occasioni in cui potremmo mostrare
del vero amore per il prossimo con una parola gentile o un piccolo servizio
reso al momento opportuno. È così che spianiamo la via agli errori più gravi.
Quando
qualcuno si candida per ricoprire un ruolo di responsabilità nel mondo del
lavoro, non si meraviglia di dover superare dei test di memoria, di capacità
decisionale, di fantasia… Alcuni di quei test gli sembreranno infantili, ma
coloro che li hanno concepiti li considerano come rivelatori del carattere e
del comportamento del candidato. Allo stesso modo, Dio mette ognuno di noi alla
prova nei dettagli. Prendiamo ad
esempio l’onestà: una frode nei confronti del fisco è sufficiente a dimostrare
che, posti di fronte a una grande tentazione, siamo tutti capaci di soccombere.
Per
i nostri progenitori, il fatto di mangiare il frutto che Dio aveva loro vietato
(Genesi 3:6) forse non ci sembrerà così grave, ma in realtà è molto
significativo perché mette in evidenza la sfiducia nei confronti di Dio, la
disubbidienza, l’orgoglio, la concupiscenza… Per Dio la prova è stata
sufficiente.
Il
credente che ascolta Dio, è chiamato ad essere fedele nei piccoli fatti della sua vita quotidiana, attraverso i
quali impara a conoscere se stesso,
per non fidarsi del proprio cuore, e a conoscere il suo Dio per amarlo e ubbidirgli.