Con la sua venuta (Gesù) ha annunziato la pace a voi
che eravate lontani e la pace a quelli che erano vicini.
Efesini 2:17
È venuto in casa sua e i suoi non
l’hanno ricevuto.
Giovanni 1:11
Dal cielo alla terra
La terra e il cielo: due luoghi
così diversi! Uno è l’abitazione degli uomini, contrassegnato dalle loro lotte
e le loro contraddizioni, dai loro slanci di fraternità presto seguiti da
violente opposizioni. Nell’altro, vi sono Dio e il suo diletto Figlio, adorati
e serviti da una moltitudine di angeli, che gioiscono di una continua felicità
in una sfera in cui regna l’amore. Ed è proprio questa dimora che un giorno il
Figlio di Dio ha lasciato, in perfetto accordo con la volontà del Padre, per
venire su questa terra dove ha tanto sofferto. Fin dalla sua nascita il mondo
l’ha rifiutato e il re Erode voleva farlo morire. Per tutta la sua vita è
andato di luogo in luogo facendo del bene a tutti (Atti 10:38), ma è stato
disprezzato, odiato e infine crocifisso.
Perché il Figlio di Dio ha scelto un tale cammino?
Mancava forse qualcosa alla sua felicità? No, ma Egli voleva introdurre le sue
creature nella pienezza dell’amore celeste. Voleva condurre alla sua presenza
degli uomini e delle donne, colpevoli ma
perdonati, peccatori ma giustificati, capaci di capire e di condividere
l’essenza stessa del suo essere: l’amore.
Vale la pena contemplare questo abbassamento
volontario del Figlio di Dio, la sua sofferenza e la sua morte in vista di
“condurre molti figli alla gloria” (Ebrei 2:10).
Quando penso che
il Signore Gesù ha lasciato il cielo perché io potessi viverci un giorno,
m’inchino e adoro. Fallo anche tu!