Quello che ha ricevuto il seme nella terra buona, è colui che ode la parola (di Dio) e la comprende; egli porta del frutto.
Matteo 13:23
Se il
granello di frumento caduto in terra non muore, rimane solo; ma se muore
produce molto frutto.
Giovanni 12:24
La lezione del granello di frumento
Con
l’immagine di un semplice granello di frumento, la Bibbia c’insegna diverse
cose.
– Nella
parabola del seminatore (Matteo 13), Gesù paragona la Parola di Dio a un chicco
di grano che viene seminato e finisce in terreni diversi. Quando viene
predicata, è accolta in vari modi. Alcuni la ignorano o la rifiutano o dopo un
po’ la dimenticano e così non porta frutto. Ma altri la ricevono nel cuore come
il seme in una “terra buona”, e la Parola porta frutto abbondante, visibile nella loro vita.
– Il seme
di grano ci parla anche del Signore che si è sacrificato per dare la vita a noi
peccatori. Come dice il versetto del giorno, ha dovuto venire in terra e morire
per produrre del frutto. Gesù, quando paragona se stesso al granello di
frumento, dice anche che deve morire per
non restare solo (Giovanni 12). Alla fine della Sua vita perfetta, avrebbe
potuto tornare al cielo senza dover morire. Ma sarebbe rimasto solo! Gesù ha
scelto di morire per dare la vita eterna a tutti quelli che avrebbero creduto
in Lui. Sono loro i frutti preziosi della Sua morte in croce, i Suoi
“riscattati”.
– Ma il
granello di frumento ci parla anche della risurrezione del corpo dei credenti.
Come un seme di dimensioni insignificanti, messo in terra, diventa una
magnifica spiga, così il corpo del credente, deposto nella terra, sarà
risuscitato e trasformato in un corpo glorioso, simile a quello del Signore
Gesù. Del nostro corpo è detto: “È seminato ignobile e risuscita glorioso” (1
Corinzi 15:43).